Italia d’autore - Fabio Alcini

Italia d’autore. 1965-1985: il periodo d’oro dei cantautori dal vinile al Cd – Fabio Alcini

Italia d’autore: 1965-1985: il periodo d’oro dei cantautori dal vinile al Cd di Fabio Alcini ha la capacità di attualizzare e scoprire il futuro, o meglio la contemporaneità. Scovando aneddoti storici, sociali e propriamente biografici, possiamo avere un’idea lucida di cosa sia stata, ed è, la musica italiana d’autore

Italia d’autore: 1965-1985: il periodo d’oro dei cantautori dal vinile al Cd di Fabio Alcini

Molte pagine sono state scritte sulla storia della musica italiana, in particolare quella dei cantautori, ma ci sono buoni motivi per approfondire ulteriormente i temi. Sopratutto se si decide per un taglio particolarmente coinvolgente come quello storico e storicizzante, a cui va aggiunta una visione larga e con ampi scorci sul futuro. 

Fabio Alcini ha scritto un libro molto interessante e capace di ricostruire il puzzle in modo originale, cambiando e spostando, ma anche aggiungendo, i pezzi che lo compongono.
Del resto Alcini, giornalista, blogger, comunicatore web,  è inserito in una contemporaneità che aggiunge respiro e freschezza alla questione dei cantautori, impegnandosi nella ricerca di similitudini negli attuali autori di successo. Cosa che non guasta, perché ci permette di aggiornare categorie che altrimenti rischierebbero di essere vetuste e stantie.

L’importanza della tecnologia

Partirei proprio dagli ultimi capitoli a raccontarvi questo libro. Prima però una piccola premessa importante per affrontare la discussione. Italia d’Autore raccoglie l’attività musicale dei cantautori nel periodo che va dal 1965 al 1985, ovvero dal periodo in cui i dischi uscivano in vinile all’avvento del CD. Particolare importante che non sfugge ad Alcini, il cambiamento tecnologico ovviamente influenzerà anche il modo di concepire la musica e di scriverla, ma principalmente cambierà i gusti e le pretese di una parte del pubblico.

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Senza voler per forza citare Neil Young, che pubblicherà On the Beach solo agli inizi degli 2000 perché riteneva che quell’album fosse troppo stratificato per essere sintetizzato in un CD, di sicuro è vero che l’ascolto pulito e fedele (a cosa non si è mai capito) ha influenzato pesantemente buona parte delle produzioni degli anni Ottanta, basti pensare alle ciofeche che ha tirato fuori Miles Davis in quel periodo.

Quindi Alcini aggiunge una bella riflessione, quella tecnologica, in una discussione articolata come quella di cui stiamo parlando.
Un’altra riflessione interessante, su cui sono tremendamente d’accordo, è l’originalità assoluta del termine e del fenomeno cantautore, che non ha traduzioni pure in francese ed inglese, ma soprattutto non ha la stesso percorso storico e culturale. Per onor di cronaca va detto che Fabio Alcini non ha certamente scoperto la discussione, ma ha saputo argomentarla in maniera del tutto originale e nuova.

Attualizzare e scoprire il futuro

Detto questo, posso partire dalla fine. L’ultimo cantautore affrontato è Luca Carboni e su di lui Alcini costruisce ipotesi future molto interessanti. Se accettiamo di considerare Luca Carboni un cantautore, cosa per niente scontata fino a qualche anno fa se pensate che non è mai stato invitato al Premio Tenco per esempio, allora possiamo costruire una linea ideale che va dal cantautorato classico fino ai nostri giorni.

Se nel caso di Calcutta, personaggio certamente centrale nella questione per tutta una serie di ragioni, la vicinanza è abbastanza facile da ritrovare, più interessanti sono i legami che da Luca Carboni portano a Gazelle, Giorgio Poi, riacciuffando Cremonini e Pezzali, per poi rientrare nel grande mare della musica italiana d’autore

È alla luce di questa capacità di attualizzare e scoprire il futuro, o meglio la contemporaneità, della musica italiana che possiamo affermare che Italia d’autore di Fabio Alcini è sicuramente una buona lettura per affrontare un ascolto ragionato della preziosa discografia italiana che va dagli anni ‘60 alla metà degli anni ‘80. Scovando aneddoti storici, sociali e propriamente biografici, possiamo avere un’idea lucida di cosa sia stata, ed è, la musica italiana d’autore.

Fabio AlciniItalia d’autore: 1965-1985: il periodo d’oro dei cantautori dal vinile al CdArcana Edizioni

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