Autobiografia di una rivoluzionaria - Angela Davis

Autobiografia di una rivoluzionaria – Angela Davis

Vorrei raccontarvi perché Autobiografia di una rivoluzionaria di Angela Davis secondo me vada riletta in questo periodo, per scoprire che cosa vuol dire veramente parlare di politica. 

Chi è stata e chi è Angela Davis

Angela Davis (qui la sua biografia) è stata molte cose. Una comunista, un’attivista per i diritti civili, una femminista, una filosofa, una allieva di Herbert Marcuse in Germania, una intagliatrice di canna da zucchero a Cuba al fianco dei contadini, una delle dieci persone più pericolose per la C.I.A. durante gli anni ’70, una leader del movimento per la liberazione delle donne. Questo in giovane età, oggi Angela Davis è una conferenziera internazionale e una donna politica molto influente che con le sue riflessioni sposta l’orizzonte sempre un po’ più in là.

Si muove tra le università e le sedi diplomatiche a parlare di futuro, di speranza, di lotta e diritti. Non lo fa, ovviamente visto il suo curriculum, con la saccenza di chi vede le cose dall’alto, lo fa con lo sguardo profondo di chi ha vissuto nel cuore dei movimenti, li ha studiati, ispirati e ha anche subito pesanti conseguenze (su tutti l’arresto per una brutta accusa di omicidio).

In una conferenza del 2016 a Roma, immortalata in un bellissimo articolo di Luciana Castellina per il manifesto, Angela Davis ha chiuso il suo intervento dicendo:

Qualche volta dobbiamo dire anche quello che pure ci appare irrealistico. Il ruolo della filosofia è anche questo: guardare oltre. Proprio ora dobbiamo ricominciare a immaginare cosa potrebbe essere un mondo diverso da quello in cui ora viviamo.

Angela Davis

Parlare davvero di politica

E da qui vorrei raccontarvi perché in questo periodo secondo me vada riletta Angela Davis, per scoprire che cosa vuol dire veramente parlare di politica.

Essere il politico dell’impossibile in un mondo dove ci sono troppi politici del possibile è, nonostante tutto, un ruolo che personalmente mi può soddisfare come essere

diceva Stig Dagerman e con lui mi sento di affermare che oggi dal panorama politico italiano è sparita la parola filosofia, visione di insieme, ideale, insomma tutto ciò che rendeva la politica interessante. Sono arrivati i contratti, i patti, i cento giorni, i veti e le sfiducie. Visione niente, da nessuno.

Il nostro lavoro non aveva nulla delle sotterranee manovre del potere costituito, caratterizzato dal gradualismo e dal compromesso

Ma allora l’ideale deve essere sempre in contraddizione con la praxis politica? Angela Davis anche qui è un esempio da citare. La donna che, simbolo delle Black Panters, proprio da loro subì qualche anno fa un attacco pesantissimo per essersi innamorata del Presidente nero, Barack Obama. In quell’uomo aveva visto il movimento di mille battaglie raggiungere finalmente un ruolo di interlocuzione coi poteri forti, la presidenza Obama, fra luci e ombre, ha comunque significato per Angela Davis una rivoluzione almeno culturale.

Perché Angela Davis è una donna che non ha mai smesso di restare tra la gente, tra il suo popolo, non ha mai smesso di migliorare passo passo il posto in cui vive.

In quel momento afferrai il vero significato del sottosviluppo: idealizzare le condizioni dei popoli oppressi e pericoloso e fuorviante.

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Autobiografia di una rivoluzionaria di Angela Davis

Autobiografia di una rivoluzionaria, (leggi altre recensioni) libro consigliato per approcciare la profondità del pensiero di Angela Davis, è un’autobiografia involontaria in cui, nel raccontarsi, la filosofa americana si schernisce come soggetto ma si racconta come parte di un movimento, di un contesto.

Non intendevo scrivere questo libro. Un’autobiografia alla mia età, mi sembrava presuntuosa. …Sono convinta anche la mia risposta a queste forze non sia stata eccezionale … sia stato un modo naturale di difendere la nostra umanità assediata.

Poiché la la gran massa dei bianchi ha atteggiamenti razzisti, il nostro popolo tende a vedere i colpevoli in loro, e non nelle forme istituzionalizzate di razzismo. Quando tutti i bianchi sono considerati nemici, senza distinzioni, è praticamente impossibile elaborare una soluzione politica.

Dietro di lei, in questa biografia fatta di lotte, di viaggi, di profumi, di morte ahimè, si muovono personalità importantissime della politica americana e mondiale. Nixon, Kennedy, Martin Luther King, Malcom X, Herbert Marcuse, vengono raccontati attraverso le vicissitudini del popolo americano negli anni Settanta.

Angela Davis ora
Angela Davis

I diritti degli ultimi

La sensazione, leggendo questo libro, è quella di viaggiare nella vita di chi ha lottato per i diritti degli ultimi (chiunque essi siano) “senza mai perdere la tenerezza”, giusto per citare un personaggio che sarebbe stato gradito ad Angela Davis.

Come novelli alchimisti accendevamo la fiamma e confidavamo nel fatto che il calore avrebbe distillato gli ingredienti per la vittoria.

La visione per cui le cose si smuovono tutte insieme, ma partendo sempre dall’unicum irrinunciabile della propria persona, è un insegnamento sano e lecito che sarebbe gradito anche a Sartori che, nelle lezioni alla democrazia, ricordava che la democrazia per funzionare deve avere prima un demos, un popolo, che la mantiene in vita.

La nostra battaglia era pubblica, l’impegno nasceva dalla dedizione al nostro popolo e, per alcuni di noi, era un impegno di classe

Angela Davis ha lavorato per questo, l’allargamento dei diritti prima ai neri, poi alle donne, poi alle altre comunità etniche presenti in America. Ha scritto un libro provocatorio ed entusiasmante come Aboliamo le prigioni?, sì intitolato così, proprio col punto di domanda, con lo sguardo leggero di chi smonta un’impalcatura con una sola parola.

Poi ha alzato lo sguardo Angela, ha guardato il mondo e ha visto che i problemi dell’uno si risolvono solo guardando ai problemi dei molti.

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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