Rock poster 1940-2010 di Martina Esposito è un libro da leggere e poi da sfogliare saltuariamente per sentirsi investiti dalla magica energia che il rock ha saputo profondere in tutti questi anni. Regalatelo con attenzione, è un libro che scotta tra le mani.
Rock poster 1940-2010 di Martina Esposito. Il manifesto diventa arte
Il rock alle sue origini è un fenomeno difficile da imbrigliare in una definizione. Ci hanno provato in molti con ottimi lavori, ma il problema è che la bestia è grossa e feroce, quindi difficile da ingabbiare. Martina Esposito se ne fotte delle categorie e, di proposito, prende solo un aspetto della faccenda e da lì costruisce un percorso entusiasmante per ricostruire la storia del rock.
Rock poster infatti è già raccontato dal sottotitolo Il manifesto diventa arte, quindi, in questo meraviglioso volume edito da Vololibero, troveremo la storia del rock raccontata attraverso le locandine che hanno inventato li marketing, brutta parola pensando al contemporaneo, degli eventi rock.
Quello che diventerà il “rock poster” nasce nel Tennessee nel 1940, in una ditta a gestione familiare che aveva sempre pubblicizzato incontri di pugilato ed eventi fieristici. Inizialmente la grafica è priva di qualsiasi guizzo artistico ma, con l’affermarsi del rock’n roll, gradualmente, l’estetica del manifesto diventa più eloquente ed il processo creativo passa nelle mani di artisti oggi diventati iconici. Qui il rock cambia pelle, non è più un genere musicale, è un stile di vita, l’affermazione di un’attitudine. Rock’n’roll diventa la grafica, la moda e la vita oltre i limiti. Martina Esposito non perde l’obiettivo e racconta i settant’anni del rock attraverso l’arte del manifesto.
I primi manifesti sembrano quelli di un circo o di una fiera delle vacche, leggendo il libro scoprirete che forse non avete sbagliato di molto, il rock nasce bastardo facendosi cullare qua e là da chi lo accoglie. Così in questo libro passiamo dallo stile psichedelico dei manifesti per i concerti organizzati dalla Family Dog, a quello immaginifico dello studio Ames Bros degli anni Duemila, arte e musica hanno dato vita a sempre più frequenti miracoli grafici.
Nel tempo sodalizi storici come quello tra l’onirico studio Hipgnosis e i Pink Floyd, o quello tra il situazionista Jamie Reid ed i Sex Pistols hanno letteralmente plasmato i manifesti del “live” rock, contribuendo in buona sostanza al successo dei musicisti stessi e creando una vera contaminazione fra arte e musica.
Appare evidente che la comunicazione degli e eventi rock passi poco per volta dalla semplice trasmissione di dati pratici ad un comunicazione di valori e sensazioni, diventando quindi arte allo stato puro. Quando la musica rimbalza sul muro, il saggio del sempre illuminante Matteo Guarnaccia che chiude ed impreziosisce il libro, parte infatti da una concetto estetico interessante che può far da collante a tutto il volume: la sinestesia. Il concetto di base espresso da Gurnaccia è che la storia del rock sia da studiare come promiscuità tra arti diverse, una collaborazione fra linguaggi tutta tesa ad esprimere una rivoluzione culturale e sociale decisamente importante.
Fino ad ora non lo abbiamo detto, ma è evidente che a dare forza alla bella idea di Martina Esposito ci siano proprio le immagini, i poster raccolti e stampati con grande eleganza all’interno del volume. Insomma, Rock poster è un libro da leggere e poi da sfogliare saltuariamente per sentirsi investiti dalla magica energia che il rock ha saputo profondere in tutti questi anni.
Volete regalare Rock poster? Fatelo con attenzione, è un libro che scotta tra le mani.
Martina Esposito – Rock poster 1940-2010. Il manifesto diventa arte – VoloLibero
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