Pop life. 1982-1986. I cinque anni d'oro della musica - Luca De Gennaro

Pop life. 1982-1986. I cinque anni d’oro della musica – Luca De Gennaro

Pop life. 1982-1986. I cinque anni d’oro della musica di Luca De Gennaro non è un amarcord fine a sé stesso, non è solo il racconto di qualcosa di bello rammaricandosi che non accadrà più qualcosa di simile; è un invito ad imparare dal passato e a costruire il futuro. Un augurio, un auspicio, un’eredità pop.

Pop life. 1982-1986. I cinque anni d’oro della musica di Luca De Gennaro

Pop life è azzeccatissimo come titolo per questo libro scritto e immaginato da Luca De Gennaro, figura centrale della musica italiana in tantissime vesti: giornalista, talent scout, Dj, conduttore radiofonico, ma soprattutto appassionato e amante dei ritmi in quattro quarti.

Pop life infatti lancia una prima interpretazione su cosa troveremo nelle pagine del libro, un lavoro difficile da catalogare in un solo genere (memoir? saggio sulla musica pop? riflessioni sullo showbiz?), per questo il titolo allarga immediatamente i confini. Tra le pagine di Luca De Gennaro va in scena una vita, attorniata da mille altre vite, che si è mossa in un mondo parallelo a quello di molti altri. Un mondo in cui la musica pop, la performance e l’arte plastica si sono incrociate in più punti, dando origine ad un periodo storico decisamente lungo di fioritura artistica e sociale.

Diciamo subito però che il grande pregio del libro è quello di non cadere in un triste diario di tutto ciò che non c’è più, anzi, l’auspicio è che nasca qualcosa di ancora migliore, i toni non sono nostalgici anche quando gli aneddoti narrati fanno venire le lacrime agli occhi visti i personaggi coinvolti.

Pop life si apre con una scena esilarante che raccoglie un episodio della vita privata dell’autore che incrocia la sua vita professionale di allora, il giornalista musicale. Protagonista Mick Jagger e una strana combinazione di gradi di separazione fra l’autore e il noto cantante dei Rolling Stones. Questo episodio però nasconde qualcosa dietro alla semplice ilarità: la musica tra gli anni ‘70 e ‘90 ha rappresentato, non solo per il protagonista, la possibilità di far collimare mondi diversi e lontani con grande semplicità, a volte ricordando una cosa importante: la musica, l’arte è vita. L’aneddoto non lo racconto perché è davvero gustoso da scoprire.

Nelle pagine successive si parte quasi in ordine cronologico a raccontare quando la musica è diventata, dopo gli esperimenti sociali e culturali degli anni ‘70, quel fenomeno popolare e commerciale che è stato dagli anni ‘80 in poi.

Pop life

Commistione di mondi

Ovviamente si parte molto presto a parlare di MTV (canale dedicato alla musica di cui De Gennaro è stato dirigente) e di come l’immagine sia entrata a far parte del mondo musicale, in una sorta di ricongiunzione fra le arti visive e coreutiche. Tema che attraversa tutto il libro, sia quando il protagonista è Michael Jackson e il suo intuito nel coniugare cinema, danza e musica, sia quando l’autore va ad incontrare Keith Haring a New York.

Ancora si parla di commistioni di diversi mondi con la nascita di riviste come The Face e quindi con il mondo della moda influenzato dai miti del rock e del pop. Tutti esempi che De Gennaro correttamente utilizza per dimostrare come il mondo della musica sia stato per anni un motore trainante di immaginazione ed innovazione per molti ambienti produttivi.

C’è un altro tema che colpisce e che, pure essendo snocciolato con grande leggerezza, appare immediatamente tema di riflessione: le grandi rivoluzioni tecnologiche e il cambiamento nel mondo della musica.

Luca De Gennaro, tra le altre cose docente al Master in Comunicazione musicale, disegna un’ottima linea del tempo per quanto riguarda le tecnologie che hanno accompagnato la storia della musica fino agli ‘90. Dalla comparsa in video della musica, alla profezia (per fortuna sbagliata) “Video killed the radio stars”, all’arrivo del Compact disc (accompagnato da un racconto targato Rai esilarante).

Ottima in questo senso la citazione di Timothy Leary, che apre alla riflessione dell’autore sull’incontro-scontro tra tecnologie che si occupano di musica.

Nella mia vita ho vissuto quattro grandi rivoluzioni tecnologiche: la radio, la televisione, il computer e ora internet. Vi posso assicurare che nessuna di queste ha eliminato quella precedente. Anzi, ogni nuova rivoluzione contribuisce ad alimentare e rinnovare quella precedente.

Pop life non è un amarcord fine a sé stesso, non è solo il racconto d qualcosa di bello rammaricandosi che non accadrà più qualcosa di simile. Pop life è un invito ad imparare dal passato e a costruire il futuro. Come De Gennaro specifica ai suoi figli e ai suoi studenti nelle ultime pagine del libro “il futuro non è scritto, lo scriverete voi”.

Un augurio, un auspicio, un’eredità pop.

Luca De Gennaro – Pop life. 1982-1986. I cinque anni d’oro della musicaRizzoli Lizard

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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