Loro Roberto Cotroneo

Loro – Roberto Cotroneo

In Loro di Roberto Cotroneo interno ed esterno si ribaltano, immagine e proiezione si confondono, tutto diventa scivoloso e dissestato, i piani si complicano, i colpi di scena entrano prepotentemente. Cotroneo dà una grande lezione di stile gotico, trascinando il lettore verso atmosfere tese che non lasciano indifferenti, avendo il grande merito di non esasperare nulla, perché in fondo il buio è dentro di noi.

Loro di Roberto Cotroneo

“Quando scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te“. Questa è la famosa frase di Friedrich Nietzsche che conclude Loro, ultimo romanzo di Roberto Cotroneo.

Abbiamo imparato a conoscere Roberto Cotroneo come saggista e critico letterario e musicale, ma in questo ultimo lavoro lo troviamo alle prese col romanzo gotico, di cui ci pare di cogliere, leggendo questo romanzo, l’autore sia un ammiratore o almeno un profondo conoscitore.

Loro arriva tra l’altro in un periodo in cui la letteratura gotica sta conoscendo un grande successo ritrovato, anche grazie alla trasposizione di grandi titoli del genere, pur se con alterni risultati.

Del resto il romanzo di Cotroneo si inserisce perfettamente sulla scia dei grandi pilastri del genere con la dichiarata ispirazione a Giro di vite di Henry James, che nel libro diventa il Professore William James, e alcune suggestioni provenienti da Shirley Jackson.

Apriamo qui una parentesi ispirata proprio dalle parole di Cotroneo che, in un’intervista, dichiarava che per scrivere un romanzo gotico bisogna prima di tutto non assumere un linguaggio gotico. Verità assoluta che permette di cogliere l’intelligenza stilistica di Cotroneo e la pochezza di alcune trasposizioni cinematografiche o in serie tv di capolavori del genere che, volendo caricare di “terrore” le storie a cui si ispirano, finisco per trasformare in polpettoni splatter testi che avrebbero bisogno di pochi elementi. Vedi l’agghiacciante serie tratta da I fantasmi di Hill House che risponde al titolo di The Haunting of Hill House.

Lezione di stile gotico

Allora cosa serve per lavorare su una storia gotica risultando credibili e riuscendo a raggelare i lettori?
Cotroneo lo sa bene e infatti ci trasporta in un’atmosfera tesa sin dalla prima pagina con pochi semplici elementi. Il memoir di una donna fuggita in Australia che racconta il suo arrivo in un Villa alle porte di Roma come tutrice di una coppia di giovani gemelle e una casa appunto, luogo misterico è inquietante di per sé.

Attorno a questi elementi si sviluppa un viaggio in bilico tra la paura e l’ossessione, il mistero e la follia.
Quando Margherita arriva per insegnare pianoforte e rafforzare gli studi delle gemelle, uniche figlie di una coppia agiata, viene accolta da Alessandra, madre delle due bambine, in un villa popolata da un giardiniere e alcune lavoratrici della casa. Tutti i personaggi, a parte Alessandra, appaiono da subito silenziosi e reticenti, anche se ancora nulla ci sarebbe da nascondere perché nulla si sa.

Alessandra invece appare una donna solare, gentile e disponibile, ma aleggia attorno a lei la figura del marito, Umberto, ricco uomo d’affari in viaggio costante tra Londra, Parigi e la dimora romana di famiglia.

Presentati i personaggi, Cotroneo ci introduce alla casa in cui si muove la scena: una villa ultramoderna completamente immaginata da un architetto alla moda con un giardino immenso e ricco di nicchie misteriose. Una di queste nicchie è un tempietto di epoca romana dedicato ad Ecate, dea delle tenebre e degli spiriti malvagi della notte.

Dalla descrizione di questa dea possiamo cogliere alcuni elementi che entreranno nella storia. Per esempio il fatto che alcune “presenze” che inizieranno a molestare la pace di Margherita appaiono evocate e governate da qualcuno dentro la casa, il problema rimane capire chi.

Il problema si complica quando Margherita si chiede chi chiami o governi queste presenze. “Da quando sei arrivata tu loro sono tornati. Non ci piace che loro sono tornati.” Queste sono le parole che pronuncerà verso la fine del libro una delle protagoniste, frase che aprirà tutta la storia ad un’altra interpretazione.

Interno ed esterno si ribaltano, immagine e proiezione si confondono, tutto diventa scivoloso e dissestato, i piani si complicano, i colpi di scena entrano prepotentemente. Cotroneo dà una grande lezione di stile gotico, trascinando il lettore verso atmosfere tese che non lasciano indifferenti, avendo il grande merito di non esasperare nulla, perché in fondo il buio è dentro di noi.

Roberto Cotroneo – LoroNeri Pozza

Voto - 82%

82%

User Rating: Be the first one !

Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.