La rivoluzione con il mignolo alzato

La rivoluzione con il mignolo alzato

L’attualità, in particolare il caso di George Floyd, il ragazzo di colore ucciso dalla polizia (come altro potremmo definirla questa morte?), ci ha dato uno spunto più generale. Nello specifico, lo spunto riguarda tutti quei casi in cui la gente dabbene si lamenta per l’eccessiva foga messa nelle rivendicazioni: femministe assatanate, scioperi che saranno anche giusti ma bloccano tutto, proteste eccessive perché danneggiano proprietà, come nel caso di Floyd.

Vorremmo chiedere a queste persone giudiziose e sagge: le rivoluzioni le facciamo con il mignolo alzato? In pantofole e vestaglia, sorseggiando del rosso, parlando a voce bassa e dialogando con pacatezza? La mia rivendicazione finisce dove inizia il tuo giardino?

Ricordiamo che quando si rivendicano diritti significa che si sono subiti soprusi. E una società che perpetra soprusi, un governo che non difende dai soprusi, società private che effettuano soprusi hanno in sé qualcosa di sbagliato e contano sul mantenimento dello status quo per far passare tutto sottotraccia.

Non è che si arriva all’accesa protesta su due piedi, uno ci prova anche a far sentire la propria voce nelle sedi competenti, ma, quando le sedi competenti dimostrano di essere sorde e restare indifferenti, forse forse serve una svegliata. Senza tenere conto dell’esasperazione a cui si viene condotti.

Dunque per cambiare lo stato delle cose sussurrare non sempre funziona, anzi non funziona mai. Voi che vi indignate per le proteste, cosa difendete? La negazione dei diritti? Le proprietà che vi rendono privilegiati? I beni di una comunità che non sa proteggere tutti allo stesso modo? O forse il fatto che tutto sommato vi va bene così: che le femmine devono stare al loro posto, che i lavoratori devono pedalare e cara grazia che vengono pagati, che i neri vengono trattati come meritano. E così per le altre rivendicazioni.

Qualcuno lo ha già detto meglio di noi: per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.

Photo by Warren Wong on Unsplash

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