Formula 1 2015 – GP Australia: il punto e virgola

Formula1 2015 – GP Australia. Finalmente è iniziato il mondiale di Formula1 2015: primo appuntamento, come da tradizione, a Melbourne (Australia), su un circuito lungo 5.303 metri.

Se il 2014 è stato l’anno della rivoluzione che ha visto l’introduzione delle Power Unit (per farla semplice un motore molto più complesso di quello di una panda Fire), il 2015 può essere considerato l’anno dell’evoluzione della specie… ibrida (esseri mitologici mezzi elettrici e mezzi a benzina ). Hamilton sembra ancora di più un leone solitario nella giungla della Formula 1: con i suoi auricolari e i suoi occhiali neri è l’unico che, dopo aver fatto segnare il miglior tempo sia in Q2 che in Q3, si può permettere di scendere dalla macchina per una pausa bagno o caffè, stile autogrill, mentre gli altri ancora si affannano in pista…
In gara la storia è la stessa: Hamilton e Rosberg in prima e seconda posizione (uno respirando i fumi di scarico dell’altro, a soli due secondi). Davanti a questa superiorità non ci sono strategie che tengano, una o due soste, gomma media o soft… tutto è vano!
A chi non guarda spesso la Formula 1 questo mondiale può sembrare identico a tutte gli altri, ma è qui che viene il bello: ci sono un sacco di novità, a cominciare dalla nostra Ferrari che finalmente ha un capo, Maurizio Arrivabene, uno con la capacità di gestire un team di Formula 1. Eclatante, per esempio, la sua richiesta di chiarimenti ai meccanici dopo il Pit stop complicato di Kimi Raikkonen (al 17° giro ha anticipato il cambio gomme per cercare di superare i rivali, Nasr e Ricciardo): l’etichetta, infatti, di solito non prevede che il grande capo si sporchi le mani. Giustissima la strategia della Ferrari e maledetta quella posteriore sinistra che non veniva via e che alla fine è costata il ritiro di Kimi, che è dovuto uscire amareggiato ma a testa alta, dopo aver collezionato una sequenza di giri veloci al 28° al 31° e al 33° giro.
Avrebbe avuto sicuramente il passo per stare anche davanti a Vettel, che è sempre troppo deciso e duro soprattutto con i suoi compagni di squadra, come è accaduto ancora una volta al via (per farla semplice “tocca” senza troppi complimenti chiunque si trovi di mezzo). Complimenti, invece, che gli vanno fatti perché è riuscito a collezionare 3 giri da qualifica (velocissimi) con gomme soft consumate (un po’ come usare quelle della mia macchina) e tenere il distacco dal brasiliano (Massa), che aveva appena montato gomme medie.
Alla fine Vettel è arrivato terzo e sorprendentemente abbiamo scoperto che parla anche qualche parola d’italiano (cosa che sembra sempre interessare ai tifosi italiani).
Strepitosa la gara di Nasr, giovane debuttante con un talento incredibile, che ha dimostrato di avere la maturità necessaria per guadagnarsi il quinto posto e per guidare una Sauber motorizzata Ferrari. Bene anche Sainz e il diciassettenne (foglio rosa!) Verstappen.
Non vorrei essere nei panni di Alonso che avrà un sacco di lavoro da fare con questa McLaren che sembra non andare neanche a spinte (ammesso che si ricordi ancora come si guida).
Concludendo, finalmente la Ferrari è tornata! Grazie anche al suo nuovo progettista James Allison che è riuscito a creare una monoposto delicata con le gomme e ben bilanciata.

Siamo solo all’inizio e tutto può ancora succedere. Un po’ come in questa rubrica: il primo post è solo un giro di prova per scaldare il motore… aspettando la Malesia.

Per rivivere le emozioni dei GP giocando clicca qui sotto!

Su rossopero

Rosso perché a circa otto anni dicevo ai miei che da grande sarei diventato un pilota della Ferrari ( con mio padre che mi accompagnava ogni volta dal medico sperando in una cura). Però perché una volta guarito, mi sono dedicato ai primi esperimenti con la corrente elettrica iniziando a infilare le dita nelle prese, gironzolando a piedi nudi per casa. Con una percezione del rischio completamente azzerata e spinto da questa strana curiosità per le cose elettriche, ho preso la laurea in ingegneria dando fondo a tutti i miei risparmi. Rossoperò perché oggi mi ritrovo a lavorare sulle automobili, passando anche da Maranello, a un passo da quello che è stato il mio sogno. Seguo assiduamente la F1 e suono il sassofono…come non essere felice!

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