Ecco una selezione di recensioni (leggi la nostra) de La riva delle Sirti di Julien Gracq (vai alle citazioni)
Acquista su AmazonSul Romanzo
Sospeso in una realtà metafisica, l’arcipelago delle Sirti attende e accoglie, senza mai svelarsi, sia il lettore che il giovane protagonista Aldo: un ragazzo di Orsenna, città di antiche glorie e ormai assopita da troppo tempo nelle sue rughe. Orsenna è però anche una città coinvolta in una guerra che si protrae da oltre trecento anni contro il Farghestan, lo stato misterioso e selvaggio che si estende al di là del mare che bagna le Sirti. Leggi la recensione
Il Mio Libro
La geografia fantastica inventata dai grandi scrittori — dalla Contea di Yoknapatawpha di Faulkner alla Kindle County di Scott Turow, e attraverso la scuola di Hogwarts di Harry Potter raggiungibile dal binario 9 e 3/4 di King’s Cross — non ha forse mai avuto una più alta collocazione di quanta ne abbia trovata in un mondo misterioso, lontano eppure vicino, remoto eppure prossimo, nascosto eppure riconoscibile, come è Orsenna, il territorio in cui si svolge La riva delle Sirti, il nobile, ponderoso, alato, difficile libro firmato da Julien Gracq (1910-2007). Un capolavoro riconosciuto come tale, e vincitore, nel 1951, del premio Goncourt. Leggi la recensione
Giuditta legge
Solitamente uso con una certa reticenza la parola “capolavoro” ma, nel caso di “La riva delle Sirti”, non ho nessun dubbio ad utilizzare il termine. Si tratta di un capolavoro della letteratura francese del dopoguerra e non solo francese. Il libro venne pubblicato in Italia nel 1952 nella prestigiosa “Medusa”, appena un anno dopo la sua uscita in Francia. Venne, poi, rieditato da Guida nel 1990. Leggi la recensione
Mangialibri
Aldo è il rampollo di una delle più antiche famiglie della Signorìa di Orsenna, potenza mercantile che vive “come all’ombra di una gloria che le hanno acquistata nei secoli andati i successi militari contro gli Infedeli e i favolosi benefici dei suoi commerci con l’Oriente”. Finiti gli studi, si è dedicato per qualche tempo ai vacui e sfrenati passatempi dei giovani aristocratici viziati come lui, ma una delusione amorosa gli ha fatto venir voglia improvvisamente di cambiare aria, e così ha chiesto alla Signorìa un incarico “in qualche provincia lontana”. Leggi la recensione
2000battute
Il respiro profondo, l’incedere lento, il gusto antico di un’epoca letteraria che sta svanendo nella bruma del passato e che, da arte viva e vibrante, scivola malinconica nella categoria del classico, come nostalgia vestita per un pranzo di gala, rimpianti del tempo smarrito convertiti a definizione epistemologica. Leggi la recensione