Erykah Badu – Baduizm

Baduizm di Erykah Badu compie vent’anni. Un esordio che fece capire al volo come la carriera di quest’artista sarebbe stata luminosa, come il talento di Erykah fosse cristallino e pronto per essere accolto dal pubblico.

di Ghemison, 16 giugno 2007, da www.debaser.it

Baduizm è il magnifico esordio dell’altrettanto meravigliosa Erykah Badu. E lo dico subito che è stupendo questo disco, così a nessuno possono sorgere dubbi.

Quanta gente continua con la cazzata che il più grande decennio musicale sono stati gli anni ’70 (o i sixties)? Troppa. Bene, questo disco è la conferma che sempre possono uscire album capolavori e che l’epoca moderna non ha nulla da invidiare al cosiddetto ventennio d’oro della musica leggera. Nel 1971 era uscito “What’s Goin’ On” di Marvin Gaye e penso che chiunque sia al corrente del valore storico e soprattutto della sua bellezza. Nel ’97 è uscito “Baduizm” e la ventiseienne Erykah dimostra al mondo intero di non avere assolutamente nulla da invidiare all’ormai assunto in cielo (e che cazzo direi che è proprio ora di farlo santo!!) Marvin.

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Se il disco di “What’s Goin’ On” ha un sound organico e pieno, quello di “Baduizm” è molto più scarno ed essenzialepur non perdendo proprio niente della sua morbidezza e soavità: si capisce sin dall’intro che il soul di Erykah è una fusione di sonorità proprie del periodo della blaxploitation, del contemporaneo hip-hop più raffinato e meno commerciale (l’alone dei Roots veleggia sul disco tutto) e anche del jazz più ancestrale e sofferto (sarà anche per la voce ma uno dei primi nomi che salta in mente è quello di Billie Holiday). Ma i paragoni sono inutili e fuorvianti: perché la Badu è tutte le donne del soul ed anche quelle che verranno, è l’esemplare più perfetto ed irraggiungibile della cantante black… La sua voce possiede un qualcosa di ancestrale con quel timbro leggermente nasale, quelle sfumature argentee e la sublime vena lirica che lo pervade.

Già l’intro dell’album (Rimshot, poi riproposta pure come outro) ci introduce nei meandri espressivi di Erykah: un incedere morbido e jazzato che ben presto lascia il posto alla famosissima ed ancor più fantastica On & On, forse uno dei più bei pezzi di sempre nel quale i campi di cotone ed il cemento che scotta sotto il sole nelle metropoli diventano tutt’uno. La band che accompagna la nostra in quest’avventura dell’anima è guidata da un pulitissimo ed efficacissimo Guestlove dei Roots, che per l’occasione architetta ritmi forse meno sudati di quelli della band originale ma molto molto più suadenti… Otherside Of The Game si affida al controcanto di una tromba strozzata che tanto ricorda Miles Davis per immergerlo in atmosfere notturne e calde, mentre Next Lifetime è il più bel r’n’b moderno (Alicia Keys o Kelis farebbero di tutto pur di averlo in un loro disco). Afro è un giochetto nel quale Erykah mostra tutto il potere della sua voce nuda, uno scherzo di quelli con cui ognuno vorrebbe essere svegliato la mattina… Certainly è una delle mie tracci preferite, uno standard jazz-soul sorretto da un basso chiaro su cui saltella e balla la voce della Badu.

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Per tutto il disco sembra di viaggiare nei luoghi sacri della cultura afroamericana: le piantagioni della Virginia, i club jazz di New York, le spiagge delle West Coast (e salta in mente pure San Francisco durante il periodo psichedelico), le strade di Detroit e di nuovo i club della Grande Mela però questa volta ballando sotto le bordate ritmiche dell’hip-hop… Questo album non può mancare nella vostra collezione: come potete dormire tranquilli senza aver mai sentito No Love e la paradisiaca interpretazione vocale di Erykah?

In un’epoca triste e povera (economicamente, culturalmente e moralmente) come la nostra un album del genere è semplicemente imperdibile come lo è qualsiasi nota partorita dalla gola della nostra: se vi è un motivo per cui il genere principe della black prende il nome di “musica dell’anima” questo è uno dei modi migliori per scoprirlo. “Baduizm” è un disco imperdibile, immanente e trascendente allo stesso tempo, strapieno di grazia e magico lirismo…

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