Come tessere di un domino - Zigmunds Skujins

Citazioni da Come tessere di un domino di Zigmunds Skujins

Proponiamo una selezione di citazioni (leggi qui la nostra recensione) da Come tessere di un domino di Zigmunds Skujins

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Le maniere brillantemente antiquate del nonno si associavano a una precisione irriducibile, le sue idee impetuose a un profondo sapere. È possibile che le sue maniere antiquate non fossero affatto tali, ma che così esprimesse la sua riluttanza a ridursi alla nuda sfera della praticità. Nella sua visione delle cose il mondo aveva bisogno di spettacolo e di ricchi apparati di scena.

Quel che consideriamo bello è spesso un segnale di conformità.

Anche se l’io che vive nella luce del giorno splende in pienezza di contenuto e forma, la sua parte notturna non è mai preservata dall’incertezza. I sogni rendono più brillanti i desideri, drammatizzano i presentimenti, svelano i sospetti. Il legame con la società è illusorio, siamo costretti a risolvere da soli i conflitti più profondi. In realtà non c’è contraddizione in questo. In una prospettiva più ampia anche la cosiddetta vita reale si rivela simbolica, perché fluttua libera nel tempo, con cause ed effetti dimoranti in scenari inaccessibili alla ragione.

“Se parliamo di stupidità”, ribatté il nonno con un gesto della mano, “la stupidità di un uomo intelligente non si distingue da quella di uno stupido”

In ogni epoca l’inspiegabile è stato incluso nel vasto concetto: è andata bene.

È vero, strade bloccate da muri o filo spinato sono il segno che è in atto un pervertimento dell’intelligenza.

Le memorie possono essere un vaccino contro il rischio di ammalarsi delle vecchie illusioni.

L’amore è astuto. Come l’acqua del sottosuolo, l’amore non scorre in superficie ma in strati più profondi dove ci sono altri declivi, altre barriere.

La pioggia di ottobre non rinfresca. È pioggia sul cadavere non ancora freddo dell’estate.

I francesi hanno ragione: dormire nello stesso letto non vuol dire fare gli stessi sogni. I ricordi crescono per conto loro.

“Tu giudichi secondo logica, è questo è un tragico errore. Chi parla affidandosi troppo alla logica prima o poi rimane deluso. L’ordine del mondo non è banalmente logico. Nei momenti decisivi si incontra di rado quel che ci si aspetta”.

Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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