Papa Francesco comunista e immigrati ladri di vecchiette: chi più ne ha più ne metta

30 novembre 2014, corriere.it
Francesco: unità con gli ortodossi “Troppi uomini soffrono per la fame”

marcu57 30 novembre 2014 | 13:46 scrive:
se qualcuno avesse avuto dubbi su quanto questo papa è un comunista doc… Quoto dall’articolo ” crescente disoccupazione, per l’alta percentuale di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale, che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi”. Avete capito? è tutta colpa della società occidentale che provoca sperequazioni e quindi sacche di povertà ai quali i più sfortunati rispondono, giocoforza, compiendo atti criminali. Quindi è comprensibile in prospettiva giustificare quei “poveri migranti” venuti qui in stato di bisogno e che non trovando altro si dedicano magari a derubare le vecchiette italiane per la strada…

Metacommento
Finalmente un’analisi sferzante e un approfondimento sagace della realtà in cui viviamo e delle ideologie. Cos’è in fondo il comunismo, se non la difesa delle attività criminali scaturente dal disagio sociale? E il papa, in tutte le sue uscite, non perde occasione di rilasciare dichiarazioni rossissime, non fa nemmeno finta di dissimulare.
Poi finiamola di tapparci gli occhi: questa orda di immigrati, dopo due minuti che cerca lavoro, si dedica alle anziane italiane. Ti dirò di più, secondo me vengono apposta, leggono le statiche sull’invecchiamento della popolazione italiana e si dicono “Dai andiamo in Italia, che è pieno di vecchiette da derubare”. Tutto questo deve finire! Almeno distribuissero le ruberie tra giovani e vecchi connazionali potremmo parlarne, ma così è insopportabile. Sono mica come noi italiani, che rispettiamo l’anziano e la truffa non sappiamo cosa sia, hanno dovuto spiegarcelo.

Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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