Valentino Rossi: 40 volte auguri!

Valentino Rossi: 40 volte auguri!

È tra i piloti più ammirati e più odiati allo stesso tempo, soprattutto in questa era dei social. È colui che ha fatto sì che l’Italia (e non solo) si appassionasse al motociclismo, con la sua velocità, la sua irriverenza, la sua faccia da schiaffi. È Valentino Rossi, che da oggi entra negli “anta”, o forse no!

I tifosi di motociclismo si dividono in due fazioni: pro Valentino Rossi, contro Valentino Rossi. Questa distinzione c’è da sempre, ma è più netta da quando i social vengono usati un po’ troppo e quindi chiunque si sente autorizzato a dire la propria in un modo spesso inopportuno. Che nel caso del Dottore s’intende: o viene elogiato come un Dio, o purtroppo insultato come se avesse personalmente fatto qualcosa a quella persona.

E onestamente a me questa cosa ha un po’ stupito. Sarà che a volte, forse, sono un po’ troppo ingenua, ma non pensavo che ci fosse tutto questo bisogno di esprimere il proprio disappunto (che poi è cattiveria) contro un personaggio che, indubbiamente, non ha colpe se non quella di avere un talento e di riuscire in quello che fa.

Una distinzione così netta avviene solo in un caso, ovviamente, se fai la storia. Perché se Valentino fosse stato la solita “meteora”, che vuol dire “veloce ma non troppo” e non avesse avuto tutta quella capacità nel comunicare, probabilmente di lui ci saremmo già dimenticati. Invece Valentino le ha tutte e due: la velocità nel polso destro e la capacità di saper comunicare.

Valentino corre nel Motomondiale dal 1996, da quando è arrivato in 125 con quell’aria un po’ da sbruffone e la voglia di vincere. 24 anni dopo cos’è cambiato? Qualche ruga in più sul viso, una guida forse meno rischiosa, tanta esperienza che gli permette di vedere “oltre” e una comunicazione ancora più accurata. Perché nella sua vita non ha fatto altro che migliorarsi in molti aspetti, anche in quelli che non sono legati alla pista. Perché quando vedi Valentino che si avvicina al microfono del giornalista di Sky di turno, sai già che ti farà ridere, che commenterà le cose a modo suo, nel suo linguaggio ormai diventato universale, e che tirerà fuori il suo inguaribile ottimismo. Con anche un’aggiunta d’irriverenza quando ci vuole, con qualche parolina magari fuori posto, che ormai gli si concede.

Avete mai provato a immaginare il Motomondiale senza Valentino Rossi? Io certamente non sarei qui a scrivere in questo momento se quella moto numerata 46 non fosse stata in pista, e senza nemmeno saperlo mi sarei privata di tantissime pure emozioni.

Oggi Valentino Rossi compie 40 anni, QUARANTA, e tra meno di un mese si presenterà in Qatar con la stessa “faccia da schiaffi”, la stessa voglia di salire sul gradino più alto del podio e di fare casino con i “suoi”, la stessa passione innata per la velocità. E io gli auguro di continuare ad averla, questa passionaccia, perché vedergliela addosso, è una cosa che a volte mi lascia ancora di stucco. Perché si parla tanto del suo ritiro,  dal momento che l’anagrafe parla chiaro, ma poi quando lo guardo negli occhi durante i fine settimana di gara, mi chiedo come si possa associare quella luce ad un’ipotetica “pensione”. In quei casi riesco a capire Graziano che dice: “Può correre fino ai 46 di anni”. Sì, effettivamente ci sta tutto, anche se forse può sembrare esagerato, e lo dice una che non è nata “rossista”.

Su Serena Zunino

Ligure d'origine, milanese di adozione, vivo le passioni in maniera viscerale - per la felicità di chi mi sta vicino - e sono curiosa come una scimmia

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