RoadToTramilano #9 – Il piacere di correre in posti nuovi

Se ne ho l’occasione, approfitto delle numerose trasferte obbligate dal mio lavoro per variare un po’ la routine di percorso e correre in posti nuovi. Questa volta, ho calcato le strade di Los Angeles e sì, non per farvi invidia, ma ho goduto parecchio.

Uno dei miei lavori (perché ne ho più di uno, maremma maiala) è quello di guidare e scrivere di moto per una rivista parecchio diffusa. Tra i plus di questo tipo di occupazione c’è quello di poter viaggiare parecchio, di solito in posti dal clima temperato, per provare le novità offerte dal settore delle due ruote. Niente di fantasmagorico, intendiamoci, i minus sono sempre più dei plus, però staccare per un paio di giorni in luoghi dove di solito si va in vacanza, ammetto che è una bella cosa. Di solito, la maggior parte delle presentazioni stampa si tiene in Spagna (è economica, fa caldo e ci puoi andare a manetta perché spesso i poliziotti sono benevolenti), questa volta però, la casa che ha organizzato il test (per la cronaca BMW e la moto era la nuova G 310 R) ha voluto esagerare e ci ha portato a Los Angeles. Quattro giorni (di cui due di viaggio, con tutti gli annessi e connessi legati al jet-lag che non vi sto a spiegare) in cui oltre a girare come forsennati per la Mulholland Drive abbiamo avuto anche la fortuna di avere qualche oretta libera. Io, nel mio tempo a disposizione, ci ho ritagliato lo spazio per una corsetta. L’idea originaria prevedeva una sessione di fartlek per cui ho pianificato il percorso di conseguenza: partenza alle 5:30 am del 14 dicembre dall’hotel dov’ero alloggiato, il Mama Shelter sulla Selma Avenue, e da lì ricerca di un tratto lungo e piano per fare i miei allunghi. Km da fare poco più di 9 compresi riscaldamento e defaticamento, il tutto in circa 50 minuti di allenamento. Rapido, indolore e funzionale a placare i sensi di colpa dovuti alle tonnellate di cibo grasso e alcolici ingeriti durante la permanenza in Usa.

Non è andata così. Avevo sottovalutato il fatto che visitare un posto nuovo a un orario in cui in strada trovi solo qualche disadattato come te (Los Angeles in genere ha un traffico che in confronto Roma e Milano sembrano isole pedonali) , ti spinge naturalmente ad aver voglia di scoprire qualcosa di più e così, dopo qualche passo di rimuginamento, ho salutato le indicazioni del mio Garmin, mi sono piazzato una bella playlist losangelina nelle orecchie e sono partito a casaccio per le strade di LA. In breve il mio percorso tracciato dal GPS ha previsto: dall’hotel virata verso Sunset Blv e poi dentro Santa Monica Blv e giù fino alla celeberrima Rodeo Drive (che detto tra noi, è tanto finta che pare Gardaland). Poi sono tornato indietro ma, a metà del Sunset ho girato a sinistra per prendere la Hollywood Blv, via che credevo famosa solo per via delle mattonelle coi nomi delle celebrità ma che, invece, devo dire che si fa rispettare anche per il numero spropositato di negozi di parrucche, coffee shop e sexy shop. Qui, prima di cominciare la celebre Walk Of Fame ho virato a sinistra e ho preso una strada super in salita (Curson) che mi ha portato verso quello che poi ho individuato come il Runyon Canyon Park, un parco tutto a salire e sulla cui vetta puoi goderti una vista spettacolare di L.A. Una volta ripreso possesso dei miei polmoni, sono ridisceso e ho finalmente imboccato la Walk Of Fame, trovato le stelle delle personalità celebri che più amo (Scarlett Johansson) e che più mi hanno ispirato nella vita (Leslie Nielsen) e poi sono tornato a casa.  Km all’arrivo circa 18, fatica direi relativa, felicità tanta.

Tutto questo per dire che la corsa, come predica da mesi Agafan sarà anche follia, distruzione, punizione divina e quant’altro, ma alla fine, se presa per il verso giusto, può essere anche parecchio piacevole.

In gallery qualche foto sparsa della mia permanenza losangelina, compreso qualche scatto “lavorativo” di dubbia qualità.

Qualora foste interessati a sapere come va la moto che ho provato, questa non è la sede, ma appena in redazione mi daranno l’ok per la pubblicazione, piazzerò il link della prova anche qui.

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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