Mototerapia a Varazze, la bellezza di un progetto riuscito

La Mototerapia è un evento ideato dal freestyler Vanni Oddera che consente a bambini ospedalizzati di poter godere delle gioie delle due ruote. A Varazze è andata in scena l’edizione nazionale dell’evento, arricchita di tanti ospiti e lo spettacolo freestyle del team Daboot. Serena, da brava ligure ci è andata e, tra una lacrima di commozione e l’altra, ci ha raccontato le sue impressioni

Mototerapia a Varazze, un successo

Giovedì scorso, sfruttando le mie origini liguri, sono riuscita a partecipare al mio primo evento di Mototerapia e lo ammetto, è stato uno spettacolo ed è arrivato dritto al cuore. 

Era da tempo che avrei voluto vedere dal vivo un evento di Mototerapia, ovvero lo show inventato da Vanni Oddera in cui i ragazzi disabili hanno l’opportunità di montare in sella e provare la libertà e l’aria sulla faccia che solo una moto può offrire.  L’occasione è giunta giovedì 17 maggio, la Mototerapia sbarcava a Varazze e dato che io sono di Cogoleto, pochi chilometri più a est, mi è sembrato d’obbligo esserci. La sveglia del giovedì non è stata delle più piacevoli: diluviava. Fortunatamente però, quel giorno anche il meteo ha deciso di essere più clemente, intorno alle 10 circa ha smesso di piovere e sopra le nostre teste è apparso un cielo blu illuminato dal sole. Con un po’ di ritardo, dunque, lo spettacolo principale è riuscito a partire e lì, in quel momento, è iniziata la gioia. Vanni Oddera e il team dei Daboot si sono esibiti nel loro spettacolo di freestule motocross, facendo vivere vere e proprie emozioni a tutti i presenti, mentre la folla riempiva completamente piazza Bovani.

Assistere ad uno show di questo genere, così da vicino, tenuto sull’Aurelia chiusa al pubblico per 24 ore, è stato uno spettacolo unico. A capitanare la banda c’era lui, Vanni Oddera, in completo blu sulla sua KTM verde e arancione. Dopo l’adrenalina dello show è iniziata ufficialmente la mototerapia, protagonisti assoluti della giornata più di 400 ragazzi disabili giunti fin lì per godere dell’opportunità unica nel suo genere di poter fare un giro in moto. E questo, c’è poco da dire, arriva dritto al cuore. L’organizzazione è stata fantastica, tutti i ragazzi del Daboot hanno caricato a turno sulle loro moto ragazzi disabili, bambini o adulti, tutti con il casco ben allacciato, pronti per fare un giro in moto. È stato meraviglioso soffermarsi sui loro volti e osservare quell’espressione, un mix di emozione e preoccupazione appena la moto partiva, per poi vederli tornare felici col viso zeppo di beatitudine mista ad adrenalina. Non che sia una che fa fatica, ma non commuoversi è stato impossibile.

Al termine della Mototerapia il supereroe Vanni si è tolto la divisa e ha indossato jeans e maglietta come tutti i comuni mortali, e sull’evento ha detto: “Sono contentissimo, Varazze ha preso di punta questa occasione e si è fatta! Questo è stato uno smacco all’Italia, a tutti i comuni che ci hanno rifiutato. La moto deve entrare ovunque, la moto è libertà: metti sopra il tuo culo, chiudi gli occhi e vai, troppo bello. E la Mototerapia nasce proprio da qui: non posso immaginare che ci siano tante persone che non possono godere di questa gioia, ed è proprio qui che interveniamo noi, per farglielo provare. Fare del bene è la cosa rock’n’roll più figa al mondo!” Il suo prossimo progetto si chiama Daboot Hospital, ovvero la Mototerapia al di fuori dagli ospedali e magari fare qualche salto indoor nelle corsie dei reparti pediatrici. E quando gli ho chiesto se fosse a una cosa fattibile, mi ha risposto: “Sì ovvio, l’ho fatto al San Paolo l’altro giorno e ho preso anche una testata contro il cartongesso. Si può, si può!

All’evento erano presenti anche DJ Ringo, che ha fatto un live su Virgin Radio, e il presentatore e attore Flavio Insinna, che hanno sposato la causa con grande partecipazione. Il romano, che è stato molto disponibile con tutti i presenti e ha sfoggiato il suo naturale umorismo, mi ha raccontato: “C’è un meraviglioso proverbio africano che dice: ‘Se vuoi vincere corri da solo, se vuoi arrivare lontano devi correre insieme’. Qui c’è da correre insieme, con due ruote, con tre, con quattro, in piedi, non conta. Io da vecchio con la macchina! Ieri sera Vanni mi sfotteva, mi mandava messaggi e mi diceva: ‘Ma dove sei?’ e io: ‘A Vanni, io so’ vecchio, guido piano, piove, arrivo!”

A fare da cornice all’evento c’è stata anche la possibilità di fare qualche giro sulla moto d’acqua con l’8 volte campione del Mondo di Moto d’acqua Fabio Incorvaia e in mattinata si è esibita anche Ilaria Naef, bronzo ai mondiali 2016 di Wheel Chair MX. Intorno alle 16 la giornata si è conclusa, devo dire che i 150 volontari hanno fatto un ottimo lavoro, l’evento è riuscito benissimo, e io sono tornata a casa con un ricordo meraviglioso della giornata, con il cuore gonfio di emozione e con la dimostrazione concreta del motto di Vanni: “Volere è potere”.

Un ultimo grazie a Nicola Andreetto, voce dell’evento, e ai ragazzi che hanno scattato le foto a corredo di questo articolo: Dario Bologna e Lorenzo Refrigeri.

Serena Zunino

Su Serena Zunino

Ligure d'origine, milanese di adozione, vivo le passioni in maniera viscerale - per la felicità di chi mi sta vicino - e sono curiosa come una scimmia

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