Se fate gli scrittori o vi divertite a fare gli appassionati di letteratura, sul vostro cammino di certo avrete incontrato almeno una volta Gianni Celati. I motivi per cui questo incontro potrebbe esservi risultato fondamentale nella vostra carriera professionale o amatoriale è che Gianni Celati da anni accompagna la letteratura internazionale in Italia, spiegandocela e qualche volta “scoprendola” per noi.
Una ragione ovvia per apprezzare il lavoro di Celati è quella che grazie alle sue traduzioni, siamo entrati in contatto con opere straordinarie, messe a disposizione del pubblico italiano con la sensibilità e le sfumature di cui avevamo bisogno per apprezzare la profondità di alcune opere. Esempio su tutti è il caso di Barteby lo scrivano, testo “minore” di Melville, naturalmente perché paragonato al mastodontico Moby Dick intendiamoci, trasformato dalla traduzione e dalla riflessione di Celati in un’opera fondamentale per chiunque intenda prendere in considerazione la carriera di scrittore, ma anche di chi semplicemente cerchi di capire ad un livello più profondo il mondo della letteratura.
Le parole di Celati sono dei lumi, avvertono all’interno della grotta quando ci sono delle pitture rupestri, ci mostrano con la fiaccola dei segnali che non avevamo visto ma che d’ora in poi mai più saremo in grado di ignorare.
Parlo di Bartleby in particolare a cui nelle Narrative in fuga è dedicato un capitolo di approfondimento, perché è il libro davvero che segna il confine tra una generazione di scrittori ed un’altra, merito ovviamente di Celati averci spiegato la grandezza di quel testo.
Nell’introduzione a Bartleby lo scrivano Celati spiega l’importanza di quella traduzione di “I would prefer not to” con l’espressione “Avrei preferenza di no” e non “preferisco di no”, chiarendone la freddezza, ma anche la goffaggine, di una simile risposta, iceberg di un mondo interiore e politico che si apre solo agli occhi di chi abbia voglia di capire cosa si muova dentro questo strano personaggio (nel racconto l’avvocato) o tra le righe di un racconto così enigmatico per la penna di Melville.
É l’incastro posizionale ed espressivo a dare voce, quasi letteralmente alla letteratura, per dirla alla Merleau-Ponty, a renderla “carne del mondo”.
Ancora nelle pagine dedicate a L’uomo che dorme di quel gran genio di Pereć, troviamo l’analisi perfetta di un testo (volutamente) monotonico in cui la voce del narratore, terza persona alta e distaccata, attraverso la costruzione del discorso già raccontano l’emozione del protagonista, meglio quasi delle continue liste con cui lo scrittore francese disseminava l’angoscia del quotidiano nei suoi scritti.
Nell’introduzione a Storie di solitari americani, antologia critica curata da Gianni Celati con Daniele Benati sulla letteratura della solitudine americana, appare una descrizione della letteratura di Jack London che mette i brividi, fa venire le vertigini.
“In Love of life l’esperimento mentale consiste in questo: nell’immaginare come si arrivi a quel punto di solitudine assoluta in cui la vita individuale non è più dominata dalla coscienza – quel punto in cui subentra una pulsione di sopravvivenza come forma di vita indistinta, puro conato vitale“
Capire la letteratura è anche anche un lavoro che richiede un maestro capace di farci vedere i dietro ogni sassolino la presenza di una forma di vita e presenza dell’uomo.
È quindi ovvio che Gianni Celati, a sua volta guidato da anime splendenti come l’amico Italo Calvino e allievi altrettanto eccezionali come Tondelli e Pazienza, sia un faro nella notte nel mare magnum della letteratura internazionale.
Quasi con modestia, Quodlibet presenta questa fantastica raccolta di Introduzioni, spiegando che molte le potremmo ritrovare in apertura dei libri citati, ma al lettore attendo non sfuggirà di avere con Narrative in fuga uno strumento utile da tenere a portata di mano e da consultare agilmente per capire ed approfondire la conoscenza di autori straordinari come, oltre ai già citati, Mark Twain, Céline, Michaux, Swift e altri ancora.
Datemi retta, se volete fare un bel regalo di Natale ad un appassionato di letteratura, non esitate a procurarvi una copia di Narrative in fuga. Se non piace, pago io.
Narrative in fuga – Gianni Celati