In Sul filo del coraggio di Anthony Caruana tutto accade in una Roma interna e nervosa, in cui si perde l’idea di città per arrivare ad una suddivisione in piccole comunità e poi addirittura in microcosmi individuali. Come reagisce una città intera di fronte alla scomparsa improvvisa di un promettente produttore musicale di appena vent’anni, con tutta la vita davanti e interi mondi artistici da creare?
Come si cambia
La letteratura cambia come cambia la società intorno agli scrittori. Ma a cambiare è anche il pubblico che attende, spera sempre in novità e sorprese da un’arte che tuttavia per medium che la rappresenta non può sfuggire da alcuni elementi. Il foglio, il carattere, la cronologia implicita del libro impongono alla letteratura paletti che insieme sono fascino e limite della parola scritta.
Eppure delle evoluzioni come é ovvio che sia, accadono sia nei contenuti che nella forma.
Per quanto nella la forma i limiti appaiono evidenti, i contenuti cambiano in modo eclatante. Cambiando i contenuti cambia però anche la fruizione e l’esperienza di lettura che si ha affrontando un libro.
Se è ancora aperto il dibattito se Dostoevskij abbia inventato le serie tv o semplicemente se alcuni autori molto scaltri abbiano rubato l’arte della suddivisione, la scrittura del grande maestro russo di sicuro ha spostato l’asticella del racconto verso un approfondimento dei personaggi e un ritmo moderno.
I cambiamenti di contenuto non finiscono ovviamente a metà Ottocento, ve ne sono di continuo. Uno degli esperimenti più riusciti e più famosi in tutto il mondo è sicuramente quello di Casa di foglie di Mark Z. Danielewski (leggi la recensione) che ha rotto efficacemente la forma libro trasformandolo quasi in un reportage in diretta: è un libro che apre ad altri mondi, si imbastardisce con altri linguaggi.
Sul filo del coraggio di Anthony Caruana
Questa premessa è doverosa per approcciarsi alla lettura di Sul filo del coraggio del produttore e musicista Anthony Caruana. L’autore è al secondo romanzo, ma è anche produttore e musicista che ha lavorato con timeline e suoni prima ancora che con le parole.
Complice anche le sue origini americane, troviamo in questo scrittore quarantacinquenne la voglia di uscire dalla forma romanzo, sino ad arrivare al racconto multimediale. Un racconto corale in cui immagini, suoni e caratteri ci danno la dimensione di senso della trama narrata.
Tutto accade in una Roma interna e nervosa, in cui si perde l’idea di città per arrivare ad una suddivisione in piccole comunità e poi addirittura in microcosmi individuali.
Come reagisce una città intera di fronte alla scomparsa improvvisa di un promettente produttore musicale di appena vent’anni, con tutta la vita davanti e interi mondi artistici da creare? Luigi, sua sorella e i loro amici sono troppo preoccupati a gestire gli scontri generazionali con le rispettive famiglie, in cui i genitori pensano più a rimanere eterni giovani invece di prendersi le proprie responsabilità, per affrontare la verità di fatti accaduti in un mondo che non gli appartiene.
Per raccontare questa storia l’autore apre il libro e lo trasforma in una piattaforma da cui partire e a cui tornare. Oltre alle diverse voci narranti con differenti caratteri, esperimento già di per sé interessante, troviamo anche immagini che raccontano la scomparsa di Lele con immediatezza.
Per esempio la fiaccolata per ricercare Lele racconta prima col fumetto, poi con un volantino per invitare alla ricerca la popolazione distratta e disinteressata alla scomparsa del ragazzo. Ma non finisce qui l’ipertesto. Leggendo questo libro bisogna avere sotto mano un cellulare perché alcuni parti della narrazione sono affidati ai QR che dal libro rimandano a Youtube, dove attraverso musica ed immagini raccontano le voci di una generazione che si sente poco rappresentata.
L’esperienza del metalibro è in sé divertente e affascinante, anche se talvolta appare forzata da una voglia di stupire prima che da una necessità narrativa. Scotto da pagare nell’affrontare un’idea così innovativa di narrazione.
Sul filo del coraggio coinvolge e affascina, tenendo il lettore incollato al libro sino alla fine, sino all’ultima pagina. Ma non è proprio questo il compito degli innovatori della letteratura? Andare ad esplorare modelli e forme di narrazione?
Anthony Caruana – Sul filo del coraggio – Bertoni Editore