La Puntata di Porta a Porta con ospite il figlio di Totò Riina ha inevitabilmente creato una bufera mediatica rivelatasi controproducente per la TV di stato. Antonio Campo dall’Orto, AD Rai: “Serve una supervisione sui contenuti giornalistici”
Nel suo intervento in commissione Antimafia, l’ad Rai Antonio Campo dall’Orto ha annunciato: “Dal primo settembre bisognerà riuscire ad avere una supervisione che lavori sui contenuti giornalistici ovunque essi siano”. A scatenare questa presa di posizione la puntata di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa con ospite Salvo Riina, figlio del boss Totò. La polemica è esplosa a tutti i livelli della Rai, spiega Monica Maggioni, presidente Rai: “Il racconto di Salvo Riina ha moltissime cose che lo rendono insopportabile. Prima di tutto non rinnegare il padre e dare dall’inizio alla fine un’intervista da mafioso. Quale è. Vogli osia chiaro che nell’atteggiamento di Rai non c’è nessun tipo di negazionismo, vittima ed aguzzino non avranno mai lo stesso rilievo in un Paese in cui la mafia ha rappresentato e rappresenta una ferita così grandi”.
Il presidente de Senato rincara la dose: “La Rai non deve banalizzare la mafia, serve più senso di responsabilità. Il servizio pubblico non può prestarsi a operazioni di questo tipo. Non si può banalizzare la mafia, non si ci si deve prestare a operazioni commerciali e culturali di questo tipo, e una puntata riparatoria non giustifica, anzi sembra mettere sullo stesso piano il punto di vista della mafia e quello dello Stato”.