Il procuratore della Repubblica di Potenza Luigi Gay è giunto ieri a Roma per interrogare Maria Elena Boschi: “Era necessario farlo”, ha risposto Gay ai giornalisti. Intanto Renzi replica: “No a legittimo impedimento, sì a sentenze veloci”
Il procuratore della repubblica di Potenza Luigi Gay e i pm Basentini e Triassi, titolari dell’inchiesta sul petrolio, sono giunti a Roma, in un ufficio decentrato di Palazzo Chigi, dove ha interrogato come persona informata sui fatti, il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, in relazione all’emendamento inserito nella legge di stabilità. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non è stata invece ancora calendarizzata l’audizione dell’ex ministro dello Sviluppo Ecomonico Federica Guidi, che di quell’emendamento parlò in una telefonata con il suo compagno. Renzi, intanto è andato all’attacco: “Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi”, ogni quattro anni, “e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza”. Anche se poi spiega: “”Dire che noi abbiamo attaccato la magistratura non fa i conti con la realtà, non è accaduto, non la sfido, io ho chiesto di andare a sentenza, io ho detto che il centrodestra era quello del legittimo impedimento, noi siamo quelli che chiedono di fare velocemente i processi”.