Ciampino, sbarcati corpi degli ostaggi italiani

Le salme di Failla e Piano sono atterrate questa notte a Ciampino. Ad accoglierle i familiari. I funerali si terranno dopo gli accertamenti autoptici

È durato quasi mezz’ora il rito religioso che si è svolto sulla pista di Ciampino in un silenzio assoluto. È la prima volta che sulla pista dell’aeroporto si e’ svolto un rito di così lunga durata. Nessuna voce, nessun grido ma un dolore contenuto da parte dei congiunti di Failla e Piano. Alla fine il sacerdote ha di nuovo benedetto i feretri e subito dopo i parenti dei due tecnici hanno deposto per l’ultima volta le mani sul legno delle due bare.

All’1,35, mentre i carri funebri si muovevano diretti a Roma, un addetto alle pompe funebri ha avuto un malore, è stato subito soccorso e si è  prontamente ripreso. Oggi, al policlinico Gemelli di Roma, i medici dell’Istituto di Medicina legale eseguiranno a loro volta gli accertamenti autoptici sul corpo di Failla e Piano dopo l’autopsia eseguita a Tripoli.

“Ciao sono Salvo, i miei compagni li hanno portati via, io sono rimasto da solo e ho bisogno di cure mediche, ho bisogno di aiuto. Parla con giornali e tv, vedi di muovere tutto quello che puoi muovere”.  “Sono rimasto da solo, prima stavo bene ma ora ho bisogno di medicine. Muovi tutto quello che puoi, i media, i tg: ho bisogno di aiuto, la Bonatti non fa più niente”. Questo il disperato appello di Salvatore Failla, probabilmente registrato, che il 13 ottobre scorso la moglie del tecnico ascoltò al telefono dopo essere stata chiamata dai sequestratori. La donna poi chiese ai sequestratori di passargli il marito ma questi si rifiutarono.

“Uno dei sequestratori mi chiamò e parlò in italiano”, ha detto la moglie di Failla.

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