Angelique Kerber vs Jelena Ostapenko 6-3 / 6-3
La classica partita che vedeva il confronto di stili: difesa contro attacco. Che poi si è risolta in confronto tra due sport diversi: tennis attendista contro tiro al piccione. La giovane lettone si è esibita in serie assortita di gratuiti, la tedesca nella più classica attesa del cadavere dell’avversaria.
Angelique Kerber 6
Si può gridare allo scandalo quanto si vuole nel vedere Angelique in un’altra finale sui sacri prati, ma poiché vende cara la pelle e non si batte da sola mai, accede di diritto e per demerito altrui all’atto finale. Non deve far altro che assistere allo scempio dell’altra, servire con ottime percentuali di prime e non sprecare tutto. Su quest’ultimo punto ci insegna come la natura umana è restia ai cambiamenti: sia nei quarti che oggi si fa timorosa in dirittura d’arrivo. Nonostante tre finali slam giocate, di cui due vinte, vive ancora tremante l’avvicinarsi di certi traguardi, perché il cuor di leone non si trapianta né lo si allena.
Jelena Ostapenko 4
Poco da dire, si sa che se è in giornata può distruggere il mondo, se non è in buona non concede nemmeno il match al pubblico. Nella parte finale del secondo set rallenta un minimo e, complice l’avversaria tremebonda, intravvede un minimo di luce. Ma è troppo tardivo e quasi buffo il suo tentativo. E dire che ad inizio match sembra in palla e si produce in alcune smorzate intelligenti ed efficaci nel loro stile approssimativo. Rimane un ottimo torneo, in cui ha confermato che potrebbe dire la sua nei prossimi anni.