Miami 2017 – Le pagelle di Caroline Wozniacki vs Karolina Pliskova 5-7 / 6-1 / 6-1

Caroline Wozniacki vs Karolina Pliskova 5-7 / 6-1 / 6-1
Semifinale sorprendente sia nel risultato che nell’andamento. Come avere una facilità di colpi mirabile e perdere con scioltezza disarmante? Chiedere a Pliskova. Come riuscire a spuntarla con una che dovrebbe imppallinarti? Chiedere a Wozniacki. Come è possibile ritrovarsi a parteggiare per la danese? Chiedere a me, che non saprò rispondervi.

Caroline Wozniacki 9
Il primo set sembra scapparle via inesorabilmente, break subito immediatamente e poi a pedalare per non prendere l’imbarcata, con l’altra che sciorina fendenti con la facilità con cui io rutto dopo una birra. La testardaggine permette alla danese di non sbracare e di recuperare inopinatamente il break portandosi sul 4-4. Brava a non darsi per vinta e a far girare la partita, con difese proverbiali ma anche prendendosi i punti quando ne ha l’occasione. A questo punto addirittura ha l’occasione di accaparrarsi il parziale ma si mette a sprecare come non ci ha abituato e va a perderlo in modo banale.
Parte il secondo set e pare subire il contraccolpo degli ultimi game del precedente. E invece no, Caroline sfodera carattere e corse e intelligenza tattica e solidità e va a chiudere in scioltezza la partita. Non ha i mezzi tecnici dell’avversaria, spesso si arrocca dietro la linea di fondo tirando su un muro rocciosissimo, ma non molla mai e sa come mettere in difficoltà l’avversaria, capisce anche quando è il caso di sfoderare il coraggio da cerbiatto timoroso. Al netto della confusione della ceca Caroline fa il suo  e lo fa bene.

Karolina Pliskova 4
Pronti via abbiamo capito tutto. Pliskova randella con leggiadria e ha il match in mano. Pure se il break è uno solo è in pieno controllo, la via è tracciata dai solchi dei suoi colpi. Però ad un certo punto si inceppa, quell’altra comincia a rimandarle tutto, il servizio si fa meno incisivo e non riesce a gestire il braccio. Alla fine, in qualche modo, riesce a portare a casa il primo parziale. Quando tutto pare in discesa si spegne la luce che aveva iniziato ad accendersi a intermittenza. Non sa più fare male, non trova il campo e perde la calma, perché sa che dovrebbe andare in un altro modo. Si innervosisce e lancia racchette senza cambiare l’espressione del viso, come se recitasse malamente, o come se non sapesse come esprimere i propri sentimenti. Di sicuro non sa come venire a capo dell’avversaria, o di se stessa, o del gioco del tennis, o di tutto quanto.[yikes-mailchimp form=”6″ title=”1″ description=”1″]

Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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