La Milano modaiola che corre frenetica da una location all’altra non c’è stata. C’erano i colori dettati dalla pandemia e non dagli uffici stile delle case di moda, i taxi si trovavano e non ci si uccideva davanti agli ingressi alle sfilate per aggiudicarsi uno scatto cool di street-style.
Una settimana della moda maschile che ha fatto i conti con i numeri di una situazione ancora non facile da superare, ma che ha visto come protagonista uno stile ricco di cambiamento e positività.
Chiuse le porte agli eventi, si è dato spazio a presentazioni digitali, video e pubblico online, pronto a segnarsi cosa cambierà negli armadi maschili il prossimo autunno-inverno.
Silvia Venturini Fendi ha colorato lo spirito e i tessuti, una positività che fa bene e scalda come i materiali scelti. Flanella di cashmere, pelle, raso, la maglieria a righe da indossare anche sopra un collo alto.
Un gioco psichedelico dalla palette brillante che non passa inosservata e dona luce. Miuccia Prada si presenta con Raf Simons a fine sfilata per una conversazione con studenti di moda collegati nel mondo.
È una collaborazione che piace, l’evento più atteso di questi giorni milanesi. Linee che seguono il corpo, capi semplici come uniformi, accompagnati da accessori essenziali senza decorazioni esagerate. Torna la “Long John”, ovvero la tuta intera, usata come intimo maschile a inizio secolo scorso.
La moda maschile nel dopo pandemia deve essere facile, semplice sia in casa che fuori.
Ermenegildo Zegna ricostruisce un uomo nuovo, un po’ come si intitola la sua collezione “THE (RE)SET”, che vede come protagonista assoluto il jersey in cachemire, un tessuto in grado di fare magie nel guardaroba che verrà. Giacche che sembrano camice, vestaglie e pantaloni ampi in grado di rassicurarci e accompagnarci in ogni ora della giornata.
E la spensierata combinazione di colori dettata da Etro, che porta in scena l’ottimismo con un gioco di fantasie e sovrapposizioni tipiche della maison.
“Il cappotto indossato in modo bislacco”, come dice Kean Etro, una camicia stampata, un paio di jeans colorati e si può uscire di casa “ben vestiti e non travestiti”.
Uomini siete avvisati: buttate le tute sformate, di grazia.