Buoni lavoro INPS, cambiano le regole

Voucher lavoro 2016, la stretta del Governo  – Il datore di lavoro dovrà comunicare, via sms o via mail, i dati del lavoratore all’Ispettorato del lavoro, entro un’ora. Lo prevede il decreto appena approvato dal governo per limitare l’abuso dei «buoni lavoro» che non potranno più essere comprati a blocchi.

I buoni lavoro sono stati introdotti in Italia un po’ in sordina in occasione della vendemmia del 2008. Poi, passando per la riforma della Legge Fornero del 2012, se n’è ampliato sviluppo e diffusione con l’estensione della platea dei beneficiari che ha abbracciato anche attività agricola, commercio, giardinaggio e pulizia, lavori domestici, manifestazioni sportive e culturali, servizi, turismo.

Nello specifico i buoni lavoro sono un sistema di pagamento che può essere utilizzato in tutte quelle forme di lavoro, occasionale e discontinuo, non regolamentate da un contratto di lavoro.

Ogni voucher acquistato dal datore di lavoro ha un valore di 10 euro, di cui 7,50 euro costituiscono il compenso ricevuto dal lavoratore; la differenza di 2,50 euro, invece, viene in parte versata all’Inps come contributo per il lavoratore e in parte all’Inail come assicurazione contro gli infortuni. In questo modo il datore di lavoro, oltre ad agire nella legalità, beneficia anche di una copertura assicurativa Inail, al pari del lavoratore, il quale, oltre al compenso non soggetto a tassazione, beneficia anche del versamento dei contributi all’Inps che andranno ad alimentare la sua posizione contributiva e potranno essere usati in futuro per la pensione.
In questi ultimi anni il sistema si è esteso anche ad altre tipologie di lavoro e di possibili “lavoratori”. Non più solo i ragazzi con meno di 25 anni di età e non meno di 16, ma anche lavoratori part-time, pensionati, cassaintegrati, lavoratori extracomunitari, inoccupati, disoccupati.

Ogni lavoratore in un anno può ricevere buoni lavoro per un totale di 5.000 euro netti per singolo committente / datore, mentre i cassaintegrati possono cumulare complessivamente fino a 3.000 euro netti l’anno.

“L’adozione di questo sistema, inoltre, ha fortemente contribuito a far emergere il lavoro nero e a diffondere la cultura della previdenza”. (Così si legge sull’informativa del sito dell’INPS).

Tuttavia, come capita spesso nel nostro Belpaese, “fatta la festa gabbato lu santu”, l’utilizzo di questi buoni è stato “abusato” per coprire gli infortuni di chi lavora in nero e dopo il boom dello scorso anno e le cifre esplosive dei primi mesi del 2016, il governo corre ai ripari: le nuove norme prevedono la tracciabilità dei buoni lavoro da 10 euro lordi l’ora. Il committente imprenditore o professionista dovrà comunicare almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione nome, cognome o il codice fiscale del lavoratore che riceverà il buono lavoro, il luogo e durata della prestazione con un sms o una mail alla direzione territoriale del lavoro. Per gli imprenditori agricoli sarà possibile usare il voucher entro sette giorni.

In caso di omissione, i datori di lavoro rischiano una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore non segnalato. 

Ora il decreto legislativo verrà trasmesso alle commissioni competenti delle Camere che dovranno esprimere il parere obbligatorio, ma non vincolante. Quindi tornerà al Consiglio dei ministri che lo approverà in via definitiva.

Su Law & Disorder

"Avvocato in gonnella" (anche se forse è meglio identificarla come avvocato in jeans & dr martins ai quali ha dovuto rinunciare perché in tribunale le guardie agli accessi, i cancellieri ed i giudici la guardavano con sospetto). Sceglie gli studi di giurisprudenza perché da bambina guardava assiduamente Perry Mason e poi, da grande, la passione si è spostata verso "Ally Mc Beal, Suits, The good wife etc..." Per EsteticaMente è un punto di vista che cerca di aiutare a capire qualcosa in più nel marasma di leggi e riforme che l'italia ci regala.

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