Il cardellino di Donna Tartt

Il cardellino di Donna Tartt

Il cardellino di Donna Tartt: cosa amiamo nella vita? Chi ci fa del bene o chi ci fa vivere un’emozione? Cerchiamo la pace o il caos? Esiste qualcosa di perfetto oltre l’arte? Siamo davanti ad una splendida storia di vita raccontata con stile e sobrietà e con quella magia di cui è capace solo la letteratura.

Il cardellino di Donna Tartt

Uno dei pochi vantaggi della situazione che stiamo vivendo di clausura forzata è di avere molto tempo libero da occupare, in molti casi per lo meno. Possibilità che ci permette di andare a recuperare i famosi libroni che avevamo messo da parte perché troppo grandi e quindi troppo impegnativi per essere affrontati con leggerezza. Proprio come Il Cardellino di Donna Tartt.

In questa categoria di finiscono così tanti libri che sarebbe difficile fare un elenco completo per tipologia. Andando a grandi spanne, potremmo però immaginare i grandi classici che non abbiamo avuto il tempo di leggere: da Tolstoj a Dostoevskij, i più audaci Proust; e una serie di grandissimi titoli in cui potete metterci davvero quello che vi pare. Poi abbiamo i libri dimenticati, qui ognuno ha i suoi: libri comprati per la copertina, per il titolo, perché ci sembravano belli in una giornata di sole, insomma tutti quei libri ammonticchiati nelle nostre librerie a cui non abbiamo ancora dato la giusta attenzione.

Il libro di cui voglio parlarvi, il cardellino di Donna Tartt, oggi diciamo che appartiene un po’ a tutte e due le categorie, ma con alcuni distinguo importanti.

Il cardellino di Donna Tartt, uscito nel 2014, è considerato infatti un classico contemporaneo o, se preferite, uno dei dieci romanzi più importanti del decennio appena passato. Come ormai è cosa ben nota, da cinquant’anni si va parlando in America del “grande libro americano”, opera che dovrebbe consegnare una perfetta antropologia del paese. Tra gli iscritti a questa categoria ci sono Philip Roth, Don De Lillo, tanto per fare dei nomi, ma qualcuno ha addirittura iscritto Donna Tartt con Il cardellino, libro che in ogni caso fu premiato col Pulitzer nel 2014.

I riconoscimenti sono tanti per Il cardellino, eppure è difficile immaginare come studiato a tavolino per avere successo un romanzo che catapulta davvero dentro la vita di Theo Decker. 

Un ostacolo nell’approcciare questo meraviglioso romanzo potrebbe essere la sua consistenza, ben 900 pagine. Fa da contraltare la consapevolezza che leggerete un libro in grado di emozionarvi e toccarvi nel profondo, offrendovi momenti di puro godimento letterario e riflessione sulla bellezza.

Il cardellino

Donna Tartt: cosa amiamo nella vita?

La bellezza è infatti un tema centrale de Il cardellino sin dall’inizio, quando cioè Theo Decker è in un museo per vedere una mostra di arte fiamminga dell’Ottocento. La mamma di Theo lo appassiona, coi suoi racconti, a quell’arte lontana nel tempo fatta di pura gioia per il colore, per la luce, per la figura. Theo è sensibile alla bellezza dei quadri quanto a quella di una bambina accompagnata lì da un signore. Il momento che si schiude nelle prime pagine del libro è magico, ma all’improvviso viene interrotto da un forte scoppio, una bomba nel museo.

Per Theo Decker finirà una vita e ne inizierà un’altra, fatta di affidi e case che lo ospitano.

Ci sarà solo un filo a legare la vita di Theo, la bellezza. Sarà infatti l’amore per l’arte e la sua cura a offrirgli la possibilità di diventare un uomo d’affari e di supplire così alle sue mancanze affettive, almeno in parte, attraverso la ricerca del bello.

Nello scoprire la storia di Theo Decker vivremo la vita di un bambino prima, di un adolescente ribelle poi, di un adulto con grandi buchi emotivi infine. Lo seguiremo da una costa all’altra, da New York a Las Vegas, per poi tornare a New York.

La descrizione dei luoghi della New York di Theo Decker è semplicemente meravigliosa, vi incanterà. Tra piccoli ristoranti e gallerie d’arte, vivrete una New York decisamente affasciante. Ma ne Il cardellino nessun senso è trascurato, anche le orecchie hanno il loro momento di piacere. Theo ha ottimi gusti, così lo accompagnano nei suoi viaggi e nelle sue esperienze Beethoven, Bach e il compositore irlandese Ärvo Part. Una colonna sonora perfetta per immergervi in questa storia che vi emozionerà e vi farà pensare, immaginare.

Cosa amiamo nella vita? Chi ci fa del bene o chi ci fa vivere un’emozione? Cerchiamo la pace o il caos? Esiste qualcosa di perfetto oltre l’arte?

Come dicevo all’inizio le 900 pagine appaiono tante, quindi impegnative, ma qui non siamo di fronte ad una scrittrice che vuole tirare per le lunghe la vicenda. Siamo davanti ad una splendida storia di vita raccontata con stile e sobrietà e con quella magia di cui è capace solo la letteratura.

Donna Tartt – Il cardellino BUR
Traduzione: Mirko Zilahi De’ Gyurgyokai

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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