Mostri, di Claire Dederer

In “Mostri: Distinguere o non distinguere le vite dalle opere: il tormento dei fan”, Claire Dederer esplora il complesso rapporto tra l’arte e i suoi creatori, in particolare quando questi ultimi sono persone dalle condotte moralmente riprovevoli.

Attraverso una serie di riflessioni personali, critiche letterarie e filosofiche, l’autrice indaga se sia possibile separare l’opera dall’artista e se possiamo continuare ad apprezzare l’arte prodotta da chi ha commesso azioni terribili. Questo libro, nato da un articolo pubblicato dall’autrice nel 2017 sulla Paris Review, amplia e approfondisce le tematiche trattate, offrendo un viaggio intellettuale ed emotivo che sfida il lettore a confrontarsi con le proprie convinzioni.

Dove nasce Mostri

Nell’ottobre del 2017, il mondo fu scosso dall’inchiesta del New York Times sulle accuse di molestie sessuali contro Harvey Weinstein, portando alla ribalta il movimento #MeToo. Questo evento segnò un punto di svolta nella discussione pubblica sulla condotta morale degli artisti. Claire Dederer, con il suo articolo sulla Paris Review intitolato “Cosa fare con l’arte degli uomini mostruosi?”, gettò luce su un dibattito che aveva iniziato a esplorare da anni (e su cui si parla da decenni): come possiamo, noi ammiratori, riconciliare l’amore per l’arte con la consapevolezza delle malefatte dei suoi creatori? Da questa riflessione è nato “Mostri: Il Dilemma di una Fan”, un libro che espande quelle prime tesi, affrontando la complessità della relazione tra genio e mostruosità.

Di cosa parliamo quando parliamo di Mostri

“Mostri” si muove attraverso un vasto catalogo di artisti del cinema, della letteratura e della musica, esplorando le opere di figure, tra gli altri, come Roman Polanski, Woody Allen, Pablo Picasso, Ernest Hemingway e Virginia Woolf. Dederer interroga come le loro azioni personali influenzino la nostra percezione delle loro opere. Il libro non si limita a una semplice analisi critica, ma intreccia memorie autobiografiche, conversazioni con amici e colleghi, e riferimenti a testi filosofici e critici, creando una narrazione intima e riflessiva che coinvolge profondamente il lettore.
Il cuore del libro di Dederer è il tentativo di rispondere alla domanda se possiamo separare l’opera dall’artista. L’autrice riflette sul legame indissolubile tra genio e mostruosità, suggerendo che forse è impossibile scindere completamente le due cose. Attraverso una scrittura schietta e trasparente, Dederer esplora il tormento e la disillusione che derivano dalla consapevolezza delle malefatte degli artisti che ammiriamo. La sua riflessione si estende oltre il dibattito sulla “cancel culture”, mettendo al centro la propria esperienza e il proprio sentimento nei confronti di queste opere.

Dederer non offre soluzioni facili o definitive al dilemma che affronta. Il suo libro è un invito a confrontarsi con la contraddizione e a cercare una linea di condotta personale in un terreno etico complicato. Tuttavia, alcuni critici potrebbero trovare insoddisfacente la mancanza di una posizione più netta. La decisione di includere anche le donne nel novero dei “mostri”, considerando le loro azioni nel contesto della maternità e della creazione artistica, potrebbe sollevare questioni su cosa significhi realmente essere un “mostro” e su come giudichiamo le azioni altrui. Inoltre, la difesa della soggettività come metro di giudizio potrebbe essere vista come un modo per evitare prese di posizione più coraggiose. Ma Dederer come ne esce? L’autrice non fornisce risposte definitive, ma invita i lettori a navigare con lei nel mare agitato delle contraddizioni umane, riconoscendo che l’amore per l’arte e il senso morale sono spesso in conflitto.

Autore: Claire Dederer
Traduttore: Sara Prencipe
Editore: Altrecose
Anno edizione: 2024
In commercio dal: 10 aprile 2024
Pagine: 320 p., Brossura
EAN: 9791281729018

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Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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