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La locanda dello Zio Rock. Vol. 1 – Omar Pedrini

La locanda dello Zio Rock. Vol. 1 di Omar Pedrini nasce dall’entusiasmo della catena di supermercati nel far raccontare le eccellenze culinarie del nostro paese da chi è da sempre in viaggio, chi prodotti e terre li ha incontrati davvero. Quando per incontro si intende scambio, ascolto, reciprocità.

La locanda dello Zio Rock. Vol. 1 di Omar Pedrini

C’è un’immagine che racconta La locanda dello Zio Rock, e finanche il suo autore, Omar Pedrini. Il cantautore bresciano è ritratto mentre raccoglie ortaggi con un cestino, beato mostra con le dita il simbolo della pace, vestito con una maglietta su cui è impresso un nome di città quanto mai iconico: Woodstock.

Un’immagine che racconta il legame con la terra di Omar Pedrini, ma allo stesso tempo la sua capacità di guardare sempre il mondo intero, possibilmente cercando di parlare  delle cose che gli stanno a cuore: la pace, la giustizia fra gli uomini.

La foto, contenuta nel libro, è stata scattata a Pergine Valsugana Trento, nell’orto di Gianni, uno dei  luoghi raccontanti nel libro composto a puntante dal cantautore attraversando il nostro Belpaese.

Il libro, come spiega Alfredo De Bellis vicepresidente Coop Lombardia, nasce dall’entusiasmo della catena di supermercati nel far raccontare le eccellenze culinarie del nostro paese da chi è da sempre in viaggio, chi prodotti e terre li ha incontrati davvero. Quando per incontro si intende scambio, ascolto, reciprocità.

Così Omar Pedrini, con cadenza mensile, ha raccontato ai soci della Coop città e prodotti che distinguono il nostro paese nel mondo. Non è una nuova veste questa del narratore di cibo e prodotti della terra, vista la sua passata collaborazione con Gambero Rosso Tv. Si scopre infatti tra le pagine una grande cultura culinaria, non certo improvvisata.

Ma l’aspetto più interessante de La Locanda dello Zio Rock è la chiave scelta da Omar Pedrini per raccontare cibo e luoghi. Non siamo infatti di fronte ad una mera guida culinaria, si ha la sensazione invece di attraversare un viaggio sentimentale nel mondo dell’agricoltura e  della tradizione del gusto.

Per esempio, raccontando di un’azienda agricola a conduzione familiare, Pedrini annota  una terribile grandinata che stava per distruggere il raccolto di un intero anno di lavoro. Il figlio più piccolo, osservando inerme l’arrivo della terribile tempesta, è sconsolato, mentre  il padre passeggia sereno all’interno della casa di famiglia. Alla domanda un po’ sconcertata del piccolo sul perché non fosse disperato per l’imminente distruzione del raccolto e quindi del mancato guadagno per il prossimo anno, il padre risponde semplicemente “la natura ci da tanto, ogni tanto si riprende qualcosa indietro”.

Una semplice frase che racconta un modo di vivere vicino ai ritmi e alle trasformazioni della natura, un vivere green ante litteram.

Troviamo ancora ottimi consigli di piatti, suddivisi in luoghi geografici, attorno a cui quasi sempre c’è un racconto sentimentale. Si passa dal nord Italia, facile conoscenza per Pedrini bresciano doc, nella cui infanzia si riuniscono le valli bergamasche, le pianure mantovane, i laghi veneti e lombardi, fino all’estremo sud isole comprese.

Se un capitolo a parte se lo guadagnano le Langhe e la Toscana, una patria acquisita, l’altro “buen ritiro” sin dall’adolescenza, sono molto gustosi (vale la pena proprio dirlo) il capitolo dedicato a Napoli per quanto riguarda il sud e a Trieste per il nord. Il racconto della città più mitteleuropea d’Italia dove tanti scrittori si sono trovati a proprio agio tra la bora e il vino bianco, colpisce ed emoziona quanti abbiano avuto la fortuna di passare qualche giorno nella città.

C’è una citazione contenuta nel libro che forse racconta ancora meglio sia l’opera che l’autore. È di Cesare Pavese ed è tratta da La luna e i falò: “sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo”.

Questo è il senso dell’amore di Omar Pedrini per la cucina e i luoghi, una costante ricerca di ciò che umano e universale in ciò che la terra ci offre.

Omar Pedrini – La locanda dello Zio Rock. Vol. 1 – Coop – Senza vento

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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