Roma, settembre 1943. In seguito all’occupazione della città da parte delle forze armate tedesche, le SS di Herbert Kappler si installano nella vecchia sede dell’Ufficio di collegamento tra le polizie italiana e tedesca, in un anonimo edificio situato in una stradina nei pressi di San Giovanni: via Tasso.
Centro nevralgico dell’occupazione, da questo momento via Tasso diviene la sede dell’Aussenkommando Rom der Sicherheitspolizei und des SD (Comando estero di Roma della Polizia di Sicurezza e dello SD) e del carcere provvisorio delle SS.
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Qui dal settembre 1943 al giugno 1944 passeranno centinaia di oppositori che saranno imprigionati, torturati o condotti a morire alle Fosse Ardeatine, a La Storta o a Forte Bravetta.
L’aura di mistero che cresce intorno all’edificio, lungi dallo svanire dopo la liberazione, porterà alla nascita di una cupa leggenda.
L’intera storia dell’Aussenkommando Rom viene qui ricostruita assumendo il punto di vista sia dei tedeschi occupanti sia dei prigionieri del carcere grazie a una serie di testimonianze e interviste che permettono di riportare alla luce la sua doppia faccia: quartier generale delle SS e temuto luogo di tortura per i patrioti romani.
Fabio Simonetti, Roma 1984, laureato in Scienze Storiche, si occupa di storia orale, sociale e militare e attualmente lavora presso l’archivio dell’Imperial War Museum di Londra. Di recente ha curato un volume che raccoglie le lettere di un soldato italiano disperso durante la ritirata di Russia nella seconda guerra mondiale: Il ragazzo con i baffi. Lettere dal fronte russo (Roma, 2015).
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