Amici Miei di Mario Monicelli è un capolavoro assoluto che ha scolpito alcune delle più limpide perle di comicità italiana. Una di queste è senza dubbio la supercazzola, forse l’esempio più fulgido di nonsense della cinematografia nostrana. A metterla in piedi il Conte Mascetti (dio quanto ci manca Tognazzi) e a farne le spese è il Vigile Paolini che cerca di multare il Melandri e il Perozzi colpevoli di aver clacsonato.
La trascrizione della Supercazzola al vigile
Mascetti: Tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo?
Vigile: Prego?
Mascetti: No, mi permetta, no io… Scusi, noi siamo in quattro, come se fosse antani anche per lei soltanto in due oppure in quattro anche scribai con cofandina, come antifurto, per esempio.
Vigile: Ma quale antifurto! Mi faccia il piacere, questi signori qui stavano suonando loro, ‘un s’intrometta!
Mascetti: Ma no, aspetti, mi porga l’indice, ecco lo alzi così, guardi, guardi, guardi, lo vede il dito, lo vede che stuzzica, e prematura anche! Ma, allora io le potrei dire, anche col rispetto per l’autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindindaco, capisce?
Vigile: Vicesindaco?
Vigile: Basta così, mi seguano al commissariato!
Perozzi: No! No! Attenzione, no, pastène soppaltate secondo l’articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati per due anche un pochino antani in prefettura!
Mascetti: Senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapia tapioco!