Guida Michelin 2017, Italia al secondo posto per numero di “stellati” – Ecco le novità

È stata presentata oggi al Teatro Regio di Parma l’edizione 2017 della celebre Guida Michelin. Tante le novità per quest’edizione che prevede l’introduzione di un nuovo simbolo, il piatto, che indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità. L’Italia è seconda nel mondo per numero di ristoranti stellati: 8 tre stelle, 41 due stelle e 294 una stella.

Qui di seguito tutte le novità dell’edizione 2017, compresa la new entry online della Guida: da oggi, 15 novembre 2017, infatti, collegandosi a www.guida.michelin.it, troverete un motore di ricerca che permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni, budget. A ogni ristorante corrisponde una descrizione dettagliata, con contenuti esclusivi sui ristoranti stellati e gli chef. Ma ecco tutte le novità:

Il nuovo look

Nella Guida Michelin 2017, per ogni località sono elencati prima i ristoranti, poi gli alberghi, gli agriturismi e i b&b. Tra i ristoranti, i primi che compaiono sono gli stellati. Ai simboli noti (stelle, Bib Gourmand) se ne aggiunge un altro, il piatto: Il piatto indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità. Dopo i simboli, che sintetizzano al primo colpo d’occhio la qualità, due parole chiave in giallo descrivono il tipo di cucina (mediterranea, creativa, ….) e l’ambiente (rustico, accogliente, di design. ….).

Esordisce la rubrica “Ci Piace”: sono i suggerimenti degli ispettori che segnalano le tappe imperdibili – un relais romantico, una dimora storica dalla suggestiva “camera con vista“, un ottimo ristorantino. Un breve testo da leggere come se fosse il consiglio di un amico. Rimangono invariati I simboli delle posate incrociate (da una a cinque), che indicano il grado di confort del locale. I simboli in rosso indicano i ristoranti e gli alberghi con più fascino e charme.

Guida MICHELIN Italia 2017

Con 33 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo. Sono 5 i nuovi ristoranti, 28 le new entry e 9 le stelle confermate con cambio chef. 260 i nuovi Bib Gourmand.

Tre stelle

Nella 62a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2016: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano. n

Due stelle e una stella

Sono 41 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le n Michelin. Tra questi, 5 novità di cui una conferma: Danì Maison, Terra, Locanda Margon, Seta, Enrico Bartolini. “La Guida 2017 è un viaggio in Italia che davvero suggerisce… molte deviazioni. Danì Maison di Nino di Costanzo, a Ischia, è un viaggio nella tradizione partenopea scandito dai suoi classici, che passa per un giardino dai colori arcobaleno. È la novità più significativa al centro-sud. Al nord, abbiamo due belle novità: la cucina aromatica di Schneider al ristorante Terra, in Val Sarentino, e la sicura mano di Alfio Ghezzi alla Locanda Margon, a Trento, maturata negli anni e ben sostenuta da una maison di vini di alta qualità. Due novità a Milano, città dalla clientela esigente, cosmopolita e appassionata di arte, che ben si addice ai due ristoranti Seta, al Mandarin Oriental Hotel, ed Enrico Bartolini al Mudec, Museo delle Culture in zona Navigli. È indubbio che il 2017 sia l’anno di Enrico Bartolini, che realizza il “triplete” da quattro stelle, fregiandosi di una nuova stella con la rinascita di uno storico locale a Bergamo Alta, ora Casual Ristorante, di un’altra nuova stella in Località Badiola a Castiglione della Pescaia con La Trattoria Enrico Bartolini, e vede al Mudec l’assegnazione delle due stelle.” Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia. Sono invece 294 i ristoranti con una stella, di cui 28 novità.

I dati

In italia si contano così un totale di 343 ristoranti stellati. Anche in questa edizione spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta l’ambita stella. Tra le 33 novità, infatti, 10 chef hanno un’età inferiore ai 35 anni. Mentre tra i 9 ristoranti che confermano la stella con cambio chef 5 hanno meno di 30 anni. Il Piemonte riconquista la seconda posizione con tre new entry, il Lazio è la regione più dinamica, con 7 novità. “Con tre stelle su quattro localizzate nella zona delle Langhe e del Roero e una quarta a Pinerolo, il Basso Piemonte e le sue regioni vinicole, decretate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, quest’anno sono una delle regioni più dinamiche d’Italia, ad ogni livello, dai ristoranti gourmet alla ricchezza e qualità dei prodotti gastronomici d’eccellenza.” spiega Sergio Lovrinovich, caporedattore della Guida MICHELIN Italia. La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 58 ristoranti e 6 novità. La Campania, con 39 ristoranti, si posiziona sul terzo gradino del podio, pur con lo stesso numero di ristoranti stellati del Piemonte, ma senza ristoranti o; seguono il Veneto e la Toscana. Nella classifica per provincia, Napoli rafforza la sua posizione con 23 ristoranti stellati (6n 17m), Roma passa al secondo posto, con 12 ristoranti stellati , e distanzia Bolzano, raggiunta in terza posizione da Milano, sempre con 18 ristoranti. “Con 5 nuove stelle e 2 stelle confermate con un cambio di chef, a Roma il 2016 è stato un anno all’insegna del dinamismo e delle novità, con il numero più alto di stelle assegnate a una singola località. Sempre solida la ristorazione in alberghi di lusso (Assaje e Magnolia), ma anche aree meno centrali si fanno piacevolmente centro di aggregazione culinaria con il Bistrot 64 e il The Corner. Si conferma la bravura di Terrinoni al suo esordio da chef imprenditore, con la sua solida cucina di pesce. A Milano, la forza di Expo ha spinto chef e investitori a rendere sempre più allettante la proposta ristorativa meneghina. La cucina minimalista di Bartolini al Mudec riflette il carattere preciso e perfezionista di Enrico; al Seta, Antonio Guida centra il traguardo già raggiunto, certificando la sua bravura senza confini territoriali. Quasi in contrapposizione, due ottime cucine si trovano da Felix Lo Basso, finalmente con vista sulle guglie, e nell’ottimo “ristorante di quartiere”, il Lume di Luigi Taglienti: due cucine sicure, con notevoli inserti interregionali, rispettivamente pugliesi e liguri.”

 

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