simona halep vince il roland garros 2018

Roland Garros 2018, le pagelle della finale: Simona Halep vs Sloane Stephens 3-6 / 6-4 / 6-1

Al quarto tentativo, è finalmente arrivato il primo Slam della carriera per Simona Halep, conquistato con merito ai danni di Sloane Stephens che, dopo un gran inizio, si è sciolta sotto il sole (che, chi scrive, conosce bene) del Philippe Chatrier. Che, come prevedibile, era tutto dalla sua parte ed ha intonato a gran voce il suo nome in diversi momenti ed alla fine della partita. È stata una partita da terra: due ore di scambi da fondo campo, senza soluzione di continuità. Insomma, per chi sceglie di vedere il tennis femminile perché lo considera meno muscoloso e monotono del maschile, questa non è stata la partita ideale. Ma è stata ugualmente una sfida godibilissima, più che degna di una finale del Roland Garros. L’inizio è nel segno dell’americana che non sbaglia niente, è un muro che respinge con efficacia e rotazione e angolo le bordate della Halep. Che tira sempre più forte, invano. E che non ha altre soluzioni di gioco né pensa, erroneamente, a variazioni di qualsiasi genere. La Stepehens è solidissima, gioca con legerezza. Fino al 6-3, 2-0 la partita sembra segnata. Come ha pensato la stessa Halep, ammettendolo nell’intervista subito dopo la gara. Invece la rumena rimane nel match, non molla mai, si ricorda dei precedenti ed approfitta di un primo calo dell’americana: 4 giochi di fila. Ma il match non è morto: l’americana fa il contro-break e rimonta sul 4 pari. Stephens però cede fisicamente e non ha altre strategie di gioco, cosicché la rumena piazza sette giochi di fila per la vittoria finale, al terzo set.

Simona Halep 9

Ha rischiato, di grosso, anche oggi. Ma finalmente può liberarsi di un peso enorme e godersi l’abbraccio del Philippe Chatrier che l’ha praticamente adottata. È da esempio per tutti: ha passato momenti difficili e sconfitte brucianti in quantità (16 le finali perse in carriera, 3 di Slam) ma ha reagito alla grande, diventando un atleta fenomenale. Di testa e di fisico ha vinto questa finale. Non solo di tennis. Che continua ad essere fin troppo monotono, senza strategie alternative al bombardamento da fondo campo che contro certe avversarie non può bastare e non basterà. Per oggi, chapeau.

Sloane Stephens 7

Ho la sensazione che questa giocatrice diverrà a breve una schiacciasassi. In lucidità, fisica e mentale, è pressoché complicatissimo farle punto. E poi si muove soave sul campo, sciolta, incisiva. Qualcosa da recriminare oggi ce l’ha: era avanti 2-0 nel secondo set dopo un primo parziale perfetto. Non ha saputo elaborare una strategia alternativa quando è un po’ calata e l’avversaria tirava a tutta. E poi è stata poco efficace col servizio. Cede con onore, certa, con quel suo ghigno furbo, che a breve non ce ne sarà per (quasi) nessuna.

Su Dario Macrì

L'ego mi costringe a dire che sono un giornalista. Ma proprio il fatto che esterni tale conflitto è opera stessa dell'ego, che esulta. E questo è solo un accenno della contorta battaglia interiore che si combatte in me soprattutto fra petto e bocca dello stomaco. Dalla Calabria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.