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Un uovo Fabergé e l’oro degli Zar: benvenuti sulla Transiberiana – Parte 4

transiberiana diaro di viaggio

La procedura di controllo è lunga ed estenuante.

3 ore di “Alzati, girati, apri la zaino. Stai zitto, dammi il passaporto. La foto non mi convince, esci, alza le braccia. Stai zitto”.

I livorosi ed aggressivi poliziotti di frontiera russi sembrano voler lasciarti impresso il ricordo che in Russia non si scherza, mai. Soprattutto se hai davanti dei militari.

Le tende dei finestrini vengono riaperte, la luce si riaccende, il motore riparte.

“Welcome to Mongolia. Welcome to democracy”

Esclama un sorridente poliziotto mongolo salito sul vagone per espletare le procedure di ingresso e darci il benvenuto in una terra democratica schiacciata fra due Paesi di libertà negate.

Ulan Bator – Gun Galuut.

I paesaggi lunari e le albe teatrali.
Definita con fin troppa severità la capitale più brutta al mondo, Ulan Bator è la caoticissima capitale mongola dove il buddishimo si fonde con lo sciamanesimo dando vita a dei templi incantevoli e fascinosi nei quali perdersi, tra la bellezza decadente del Summer Palace e la maestosità del gigante Buddha d’oro di 26 metri.

Dopo una sosta alla statua equestre di Gengis Khan, il grande condottiero e sovrano mongolo, proseguiamo verso sud per raggiungere Gun Galuut, la riserva naturale più affascinante del Paese.

Eccoli i famosi Yak.

Nel campo nomade gli animali vivono liberi, gli uomini nelle Ger e c’è un silenzio irreale.

Le passeggiate a cavallo, le pagaiate nel fiume e le arrampicate scandiranno i giorni in questo scorcio di paradiso.

Il paesaggio lunare si fonde con il cielo sconfinato, colmo di stelle durante la notte e di una bellezza sconvolgente all’alba.

Haruki Murakami la descrive così:

“L’alba in Mongolia è una cosa stupefacente. In un attimo l’orizzonte diventa una linea tenuissima sospesa nell’oscurità. Poi la linea sale su, su sempre più in alto. E’ come se un gigante alzasse il sipario della notte scoprendo il volto della terra. E’ uno spettacolo magnifico su una scala così grande che io, con le mie limitate facoltà umane, non riesco pienamente a comprendere.”

Ho richiamato la bellezza di quel momento in diverse occasioni da quando sono tornata e forse viaggiare serve proprio a questo: disporre di un patrimonio di ricchezza a cui attingere ogni volta che il momento presente si fa opprimente.

E ricordarsi che la nostra realtà è solo una fra le tante.

La Cina è vicina.

Da Ulan Bator a Pechino

E’ la Trasmongolica la linea che percorriamo per arrivare all’ultima tappa del nostro viaggio: Pechino.

Le ultime 24 ore in treno trascorrono con l’intensa adrenalina che accompagna il raggiugimento di un obiettivo e lo spleen per la conclusione di un’esperienza inesorabilmente irripetibile.

Sì, perché questo non è un viaggio fatto di luoghi e paesaggi, ma di storie, di persone, di racconti di vita vissuta che non si potranno mai ripetere e che segneranno l’unicità di ciascuna esperienza di Transiberiana.

E’ di questo che parliamo con gli altri viaggiatori che abbiamo ormai imparato a conoscere mentre attraversiamo le distanti dune del Gobi e iniziamo a scorgere le forme verdeggianti della campagna cinese.

Si finiscono le ultime birre, si bevono gli ultimi shots di vodka.

Ma non siamo più nella notte siberiana a scambiarci battute sulla banchina, durante le rare fermate del treno.

Non c’è più la provodnika a zittirci e a intimarci di andare a dormire.

Non ci sono più i balli nel vagone ristorante e le partite a carte infinite.

I nostro compagni di viaggio russi, siberiani, mongoli hanno ormai raggiunto le loro destinazioni. Rimaniamo solo noi.

E anche la vodka ha un sapore diverso. “Take your camera!” un urlo interrompe i miei pensieri. Gli obiettivi si spiegano e i finestrini si affollano: è la prima parte della lunga, immensa, epica Grande Muraglia Cinese.

Fra le mani i versi di Li Bai, forse il più grande poeta cinese, vissuto ai tempi della Dinastia Tang quando la poesia era un rifugio obbligato per i letterati stravolti dall’incertezza della vita quotidiana.

Pensieri in una notte quieta

Dinanzi al letto un luminoso raggio lunare
sulla terra sembra essere brina brillare.
Si solleva il capo guardando la luminosa luna,
si china il capo pensando al paese natale.

La stazione di Pechino è grande e confusa. Fa caldissimo, la brezza del Bajkal è lontana anni luce.

Il gruppo del treno non si divide, le dinamiche sociali sono strane.

E’ un gruppo che si è formato naturalmente, composto da tanti viaggiatori solitari uniti dalle esperienze condivise, la cui intensità non potrà mai essere resa in parole.

Vi potrei raccontare della nostra scalata alla Muraglia, della vita notturna negli Hutong, del fascino della Città Proibità e dell’incantevole Palazzo d’Estate.

Ma sarebbe un’altra storia.

La storia della Transiberiana invece termina qui, alla gigantesca Stazione Centrale di Pechino.

E’ con le lacrime agli occhi e la gioia nell’animo che salutiamo il nostro treno.

Torneremo fra qualche giorno in Italia con in tasca la ricchezza della diversità del mondo e nel cuore la gratitudine per aver vissuto l’esperienza di viaggio più bella di sempre.

TIPS&TRICKS

Non mi è mai capitato di ricevere così tante domande relative a un viaggio, segno del fascino e della curiosità che le rotaie russe portano ancora con sé. Ho provato a raggruppare qui le più frequenti nella speranza che possano esservi utili.

Difficile dare una risposta univoca, le variabili sono tante.

Provo a darvene una. Il viaggio totale, comprensivo dei visti, alloggi, cibo, extra, biglietti     del treno (prenotati tramite transiberiana.com): 3.500 €

A meno che non decidiate di percorrere la tratta diretta Mosca- Vladivostock senza effettuare fermate intermedie, dovrete prendere un biglietto per ogni tappa alla quale deciderete di scendere (es. Mosca-Krasnojarsk, Krasnojarsk-Irkutsk ecc.).

Questo è uno dei fattori che farà aumentare il costo del vostro viaggio: più fermate farete, più spenderete.

Avete diverse scelte che dipendono dal tempo a disposizione e dalla padronanza della lingua.

Tratta russa:, potete acquistarli online su questo sito. https://pass.rzd.ru/main- pass/public/en

Qui qualche consiglio pratico https://viaggiosoloandata.it/come-comprare-i-biglietti-per-la- transiberiana-senza-parlare-una-parola-di-russo/

In alternativa, potrete acquistarli alla stazione di Mosca.

Tratta mongola: potete acquistarli alla stazione di Irkutsk. Il consiglio è di farvi scrivere su un biglietto in russo la stazione di destinazione e l’orario e consegnarlo all’addetta della biglietteria (nessuno parla inglese!).

Tratta cinese: potete acquistarli alla stazione di Ulan Bator.

Per poterli acquistare in loco, però, accertatevi di avere abbastanza giorni a disposizione per

fronteggiare eventuali imprevisti (es. treni al completo).

Noi abbiamo acquistato tutti i biglietti in anticipo tramite transiberiana.com, sito super affidabile e punto di riferimento per ogni viaggiatore italiano.

Per percorrere la Trasmongolica è necessario il visto russo, mongolo e cinese.

Muovetevi con qualche anticipo perché le procedure sono abbastanza lunghe.

Alcuni treni hanno delle docce a pagamento a disposizione nei vagoni, ma praticamente nessuno le utilizza. Vedrete che il perfetto microclima del treno manterrà il vostro decoro

per più giorni. Sembra incredibile da credersi, ma è una delle tante sorprese che questo viaggio vi riserverà.

Prima classe: cuccetta privata, non ne vale la pena.

Seconda classe: cuccetta da 4 condivisa, ottima.

Terza Classe: una specie di ostello su rotaia. Ottima l’esperienza di condivisione, un pò meno gli odori al terzo giorno.

Scrivetegli per organizzare il trekking a Stolby, super disponibile e preparato.

Soprattutto quest’ultima è spesso esaurita durante il weekend.

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