Il maestro nuovo
Il maestro nuovo di Rob Buyea
Il maestro nuovo è un romanzo scritto da Rob Buyea, tradotto da Beatrice Masini e pubblicato per la prima volta in Italia da Rizzoli nel 2012. L’autore è un ex insegnante della scuola primaria prima e del liceo poi, che è successivamente diventato famoso per le sue storie, come racconta nel suo blog:
While teaching elementary school I soon realized that in order to teach reading and writing, I needed to be a reader and writer first. I began reading all sorts of wonderful books. Then I began writing.
First I wrote about our math classroom, the sort of activities we were doing and problems we were investigating. Then I began writing stories.1
Infatti, all’interno del libro si può notare uno sguardo sui protagonisti attento e sensibile, occhio di chi è stato, anche solo un po’, a contatto col mondo infantile.
La struttura del libro, originale e accattivante, ci fa sfogliare le pagine con rapidità e con la voglia di sapere cosa succederà e come succederà, da più punti di vista. Difatti la storia, ambientata in una scuola, viene narrata attraverso gli occhi degli alunni che raccontano – talvolta le medesime cose – tramite i loro pensieri ciò che succede.
Peter, Jessica, Luke, Alexia, Jeffrey, Daniel e Anna: sono loro i narratori protagonisti, mese dopo mese da settembre a giugno, del loro anno scolastico e degli avvenimenti – turbolenti – che avvengono in una scuola. Anche se si potrebbe pensare che la turbolenza sia usata come espediente letterario, in realtà se ci pensiamo bene sono “normali” vicende che si possono vivere in una classe V primaria (e non solo in V, onestamente!).
I bambini lo sanno
Ma, accanto agli studenti, vediamo una figura importante a capo di essi, ossia questo strano maestro nuovo che compare nella scuola: Mr. Terupt.
L’apertura del libro, ci anticipa però che si tratta certamente di una figura speciale:
Era forte, Mr. Terupt? E quanto era forte? Quello che mi aveva detto era meglio dell’urlata che mi sarei aspettato da un vecchio puzzone. Certi bambini della mia classe si sarebbero messi a piangere, ma io no. E secondo me Mr. Terupt lo sapeva che non avrei pianto. Era il suo modo di dirmi che sapeva cosa stavo combinando senza piantare un casino. Mi piaceva questa cosa di Mr. Terupt, che sapeva essere divertente. E io sono un tipo divertente. Per la prima volta mi sono ritrovato a pensare che la scuola poteva anche essere divertente. (Jeffrey)
Già dall’incipit vediamo come un insegnante possa far la differenza fin da subito, fin dalla prima ora passata in classe. Dopo una manciata di minuti, i bambini già sanno quanto possono approfittarsi del maestro o della maestra, quanto non possono, sanno bene come comportarsi in presenza di quel determinato docente e sanno cambiare da un’ora con l’altra le modalità di relazione e quindi le strategie da mettere in atto.
I bambini lo sanno, tutti i bambini lo sanno; ci possiamo raccontare di come siano dolci e carini e coccolosi, ma non è realmente così: il periodo infantile è dettato da verità incondizionata, dove anche le bugie sono date da una profonda onestà, ossia scamparla in caso di possibili castighi o punizioni. Loro ti diranno sempre ciò che pensano: sei grassa, sei magra, sei vecchia, sei giovane, sei antipatica, sei simpatica, “oggi ti sei messa il pigiama per venire a scuola maestra?”. Ogni parola – pesata o meno – è vera, ne puoi star certo.
E Mr. Terupt questo lo sapeva: sapeva che tipo era Jeffrey, come ha poi capito com’erano i suoi compagni, e sulla base di questo ha costruito una relazione, un legame, un’amicizia e del rispetto reciproco.
Ma quindi, cos’è successo dopo? E prima? Come mai era così forte Mr. Terupt? Sarà sopravvissuto alle pensate di Jeffrey? Alle sfide di Alexia? Alle paure di Jessica? E a tutti gli altri piccoli grandi bambini?
Spunti didattici
Il maestro nuovo è un romanzo che può essere utilizzato durante gli ultimi due anni di scuola primaria o durante la scuola secondaria per riflettere sia sui problemi che insorgono in quest’età a cavallo con l’adolescenza, sia sulla relazione insegnante – studente, sia su quella tra pari.
Uno spunto didattico è suggerito dal libro stesso. Già nelle prime pagine il maestro nuovo – “L’Uomo dalle Parole Da Un Dollaro” – insegna ai bambini un compito di matematica stimolante e divertente che potrebbe essere proposto nelle nostre aule:
Le Parole Da Un Dollaro era una cosa da matti. Non era uno dei soliti problemi. Niente del genere! Dovevamo partire dal fatto che la lettera A vale un cent, la lettera B due cent, la lettera C tre cent e così via; la Z valeva ventisei cent. La sfida era trovare parole che dessero un dollaro sommando le lettere che contengono. Non novantanove cent o un dollaro e un cent, ma un dollaro preciso.2
Un compito autentico quindi, che per definizione di Glatthorn deve essere sfidante, complesso, aperto e posto agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa.3
Infine, si potrebbe anche pensare di produrre un diario di scuola simile a quello narrato, in cui ogni bambino racconta e si racconta le esperienze vissute durante l’anno, anche in vista del raccordo con la scuola secondaria, per riflettere sul cambiamento di sé e sulla costruzione della propria identità.
Lo consigliamo a… tutti i tipi di bambini e ragazzi, dal secchione al ribelle; a tutti gli ex bambini per immedesimarsi nelle voci del testo e a tutti i maestri, affinché vedano i propri studenti con gli stessi occhi di Mr. Terupt.
1 https://www.robbuyea.com/about_the_author
2 R. Buyea, Il maestro nuovo, Rizzoli, Milano, 2018, p. 20
3 Cfr. M. Castoldi, Valutare le competenze. Percorsi e strumenti, Carocci Editore, Roma, 2009
Rob Buyea – Il maestro nuovo
Traduzione: Beatrice Masini
Il maestro nuovo su La Feltrinelli