Ascolta il mio cuore
Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno
Tra i classici della letteratura per l’infanzia in cui spiccano protagoniste femminili forti e indipendenti vi sono le opere di Bianca Pitzorno, famosa scrittrice italiana che si occupa da diversi anni di libri per bambini e ragazzi. A mantenere alto il livello di questi grandi classici c’è Ascolta il mio cuore, celebre romanzo del 1991 edito da Mondadori, con le illustrazioni di Quentin Blake.
La protagonista di Ascolta il mio cuore è una bambina, o per meglio dire un’eroina, di nome Prisca Puntoni. Prisca è una bambina ribelle, fuori dal coro, determinata ed estremamente curiosa, che adora le storie di ogni tipo e nutre un amore autentico per la scrittura e per lo zio Leopoldo che di mestiere fa, non a caso, il cardiologo. Il romanzo accende i riflettori sul cuore della protagonista e sul suo vissuto emotivo. Un cuore che fa rumore (molto rumore), come è solita ricordare lei stessa il suo cuore fa BUM BUM BUM, in quanto ricco di passioni e mosso da sentimenti fino a quel momento a lei sconosciuti.
Contro le discriminazioni
Prisca, insieme alle sue amiche Elisa e Rosalba, affronta le vicissitudini che si presentano in una classe elementare di un paesino sardo nell’Italia del secondo Dopoguerra. Le tre amiche «sono paladine della giustizia contro la terribile maestra elementare Arpia Sforza, che ricorda la direttrice Spezzindue, lottano e si battono per avere riconosciute libertà e possibilità che a tutti dovrebbero appartenere».1
Le due bambine non potevano entrare in classe perché la maestra le aveva bloccate sulla soglia e, guardandole severamente, chiedeva: – Cosa ci fate qui voi due?
– Giù in segreteria ci hanno detto di venire in Quarta D.
- Non è possibile. Avrete capito male.
La bambina più alta insistette timidamente: – La segretaria ha detto proprio D.
Ma la signora Sforza, con un tono molto diverso da quello che aveva usato finora con le altre, protestò: – Non permetterti di contraddirmi, villana! Se ho detto che hai capito male, avrò i miei motivi.
- Ma…
– Niente ma! D’altronde è evidente che non hai molto comprendonio, visto che l’anno scorso ti hanno bocciata.
Le altre bambine seguivano questo dialogo con grande interesse e Prisca cominciava a dimenarsi sul banco. La maestra fece chiamare il bidello, il quale però guardò nei suoi foglietti e disse: Non c’è nessun errore. Queste due bambine sono iscritte proprio in Quarta D.
– Non è possibile! – ripeté la maestra risentita. – Vada a informarsi meglio in Direzione. Mi avevano garantito…
– Ma scusi! – saltò su Marcella Osio dal suo banco, che era il primo della fila dei Conigli, quello più vicino alla porta. – Ma scusi, non fa prima a chiedergli come si chiamano e a guardare se nel registro c’è il loro nome?
Il nome delle due nuove c’era: si chiamavano Guzzòn Adelaide e Repovik Iolanda. La maestra, quando lo lesse ci restò malissimo.
– Be’? E come mai non avete il nastro rosa a pallini celesti? – chiese aggressiva, con una voce dura.
– Non ce n’era più dal merciaio… – balbettò Guzzòn Adelaide.
– Bisognava pensarci in tempo – disse la maestra tagliente. Le due bambine si strinsero nelle spalle.
– Benissimo. Allora mi farete il piacere di tornarvene a casa e di non rimettere piede in classe fino a quando non vi sarete procurate il nastro regolamentare! Fuori!
Iolanda e Adelaide chinarono la testa e si avviarono in silenzio verso le scale.
Prisca si agitava sul banco come un’anguilla. – Ascolta il mio cuore! – bisbigliò afferrando la mano di Elisa e premendosela sul petto. Sta per scoppiare. BUM BUM BUM.2
Questo è un esempio in cui viene descritta una delle ingiustizie commesse dalla crudele maestra Sforza ai danni delle alunne più povere, a cui le bambine sono costrette ad assistere inermi ma che le convince a intraprendere una battaglia contro le discriminazioni. L’episodio, infatti, non fa altro che alimentare in loro la voglia di contrastare ed eliminare le sopraffazioni che derivano dallo status sociale di appartenenza, dal genere e dall’età. La lotta promossa da Prisca, Elisa e Rosalba diviene una vera e propria missione: nel corso della storia le tre faranno di tutto per smascherare la vera identità della terribile maestra.
Bianca Pitzorno, grazie ai suoi romanzi, «dà voce a bambine e giovani donne capaci di grandi passioni, determinate, coraggiose, intelligenti, anche trasgressive e irriverenti nella manifestazione del loro dissenso contro una morale adulta stereotipata e conforme».3
La schiera di eroine femminili nella produzione letteraria per l’infanzia non si esaurisce in breve tempo, anzi l’elenco è molto lungo, e a fare compagnia a Prisca, ci sono Alice, Pippi, Lavinia, Mina, Matilde e molte altre e tutte insieme costituiscono dei veri e propri punti fermi nella letteratura per l’infanzia, figure importanti sia per i maschi sia per le femmine.
Spunti didattici:
La lettura di Ascolta il mio cuore a scuola è consigliata agli alunni dell’ultimo anno di scuola primaria e a quelli del primo anno di scuola secondaria di primo grado.
Questo romanzo presenta figure positive che si battono contro alcuni stereotipi e pregiudizi, e spinge i lettori verso profonde riflessioni su se stessi e sul mondo circostante. Dopo la lettura individuale del libro è opportuno sostenere un confronto in grande gruppo sulle tematiche che colpiscono maggiormente gli alunni.
Non bisogna dimenticare che le storie, le trame e i personaggi che vivono nei libri e nei testi scolastici, in cui quotidianamente si imbattono i giovani lettori, portano con sé messaggi molto incisivi che influenzano i bambini e i ragazzi nella costruzione della loro identità. Per questo motivo è importante selezionare con cura i testi da proporre a scuola, ossia quelli con trame complesse che possono toccare svariati argomenti che, seppur a volte destabilizzanti, si dimostrano significativi.
Lo consigliamo a… tutte le bambine, ragazze e donne che sono alla ricerca di un’eroina in cui potersi rispecchiare o che hanno semplicemente il desiderio di scontrarsi con una prospettiva differente dalla propria. E a tutti i bambini, ragazzi e uomini che hanno voglia di scoprire e capire che il mondo femminile, esattamente come quello maschile, è ricco di sfaccettature interessanti e tutt’altro che banali. Insomma un libro per tutti!
1 Hamelin (a cura di), I libri per ragazzi che hanno fatto l’Italia, Bologna, Hamelin Associazione Culturale, 2011, p. 182.
2 B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Milano, Mondadori, 2006, pp. 29-31.
3 C. Lepri, Parole in libertà. Infanzia, gioco e linguaggi poetico-narrativi, Roma, Editoriale Anicia, 2013, p. 180.
Bianca Pitzorno – Ascolta il mio cuore