In Fermate il capitano Ultimo!
Il migliore scrittore di cronaca
Per chi non ha mai letto un libro di Pino Corrias, bisogna fare una piccola ma fondamentale premessa. Pino Corrias è il miglior scrittore di cronaca giudiziaria e nera in circolazione, non perché questo sia il suo lavoro, ma perché a mio avviso scrivere, soprattutto narrare, la cronaca gli viene proprio bene.
Per chi ha amato Vicini da Morire, uscito per Mondadori e a tutt’oggi uno dei libri meglio riusciti sulla cronaca nera degli ultimi anni, o la biografia su Luciano Bianciardi Vita agra di un anarchico (Feltrinelli), sarà facile comprendere quello che sto dicendo.
Pino Corrias, nel grande filone della editoria italiana che va sotto il nome di giornalismo d’inchiesta, è un fuoriclasse, una perla, una piccola anomalia. Se con giornalismo d’inchiesta vogliamo intendere tutto ciò che va da Marco Travaglio a Cazzullo, perdonate la categoria davvero ampia e decisamente inefficace, ecco a questo macro-insieme della letteratura nostrana Pino Corrias partecipa solo per alcune caratteristiche, mentre per altre, quelle che i suoi lettori amano di più immagino, entra nel teatro, nella fiction per la qualità della scrittura soprattutto, nel romanzo di formazione per la capacità di far crescere le psicologie dei personaggi.
Non sono certo io a scoprirlo, visto che Corrias ha toccato con la sua straordinaria verve creativa la fiction e la produzione cinematografica e televisiva.
Fermate il capitano Ultimo! di Pino Corrias
Le caratteristiche che vi ho appena esposto si ritrovano tutte anche nel libro appena pubblicato da Chiarelettere dal titolo Fermate il capitano Ultimo!, dedicato appunto al capitano dei Carabinieri dal nome in codice simile al secondo classificato al Festival di Sanremo.
Come dicevamo, in Corrias si ritrova l’arte del teatro, cioè quella capacità di far muovere personaggi all’interno di un contesto più grande rispetto alla scena in cui avvengono i fatti, disegnando scenari più ampi che abbracciano la vita intera del paese.
Poi c’è la scrittura, sempre puntuale, sempre sul punto di scoppiare e capace di tenerti avviluppato fino all’ultima pagina del libro. Questo è lo stile di Corrias e questo è ciò che troverete in Fermate il capitano Ultimo!
Casi clamorosi
Ultimo è un Capitano dei Carabinieri salito agli onori della cronaca per i casi particolarmente clamorosi da lui affrontati negli ultimi trent’anni. Tra i casi di cronaca che l’hanno coinvolto ci sono l’arresto di Totò Riina, le indagini sulla Lega di Salvini, quindi il caso Belsito, il caso Cosip, l’indagine su Finmeccanica e tanta, tanta lotta alla mafia.
Da un lato è proprio nella lotta alla mafia che si distingue la figura di Ultimo, segugio e stratega dell’indagine, fiutatore di piste e collegamenti ma principalmente uomo di grande visione.
Quando arriva a Bagheria è accolto dalla classica frase “la mafia non esiste”, che a sue spese scopre essere banalmente falsa.
In questa pagine si distingue l’uomo di Stato che, citato espressamente all’interno del libro, si rifà al grande Generale Dalla Chiesa, altissima figura del Pantheon del Capitano Ultimo e non solo, che con la sua grande indipendenza e sicurezza ha potuto seguire i casi più violenti della storia italiana dagli anni Sessanta sino al 1982.
Dopo la mafia è il tempo del potere finanziario e politico. Ed è qui, al di là delle avvisaglie, che il Capitano Ultimo diventa scomodo, poco domabile e quindi pericoloso. Qui si consuma lentamente il suo discredito e il suo parcheggiamento ai bordi del corpo dell’esercito.
Si parte da Milano, dalla relazione fra criminalità e politica, si finisce a Firenze con gli sviluppi delle indagini su Matto Renzi.
Le facce del potere
Tante le facce, tanti gli incontri, tra tutti mi ha colpito un ritratto di Ilde Bocassini, magistrato che viene definito duro è difficilmente contentabile, praticamente perfetto quindi per il capitano Ultimo.
Ma a colpire non è solo il rapporto tra potere e mafia, tra potere ed economia, in Fermate il capitano Ultimo! c’è l’analisi molto interessante di un altro potere apparentemente più sottile: il mondo dell’informazione.
Una bella disamina del potere e della capacità dei mass-media chiudono un quadro perfetto in cui ci si interroga su un funzionario dello Stato messo da parte, probabilmente perché scomodo rispetto alle verità ufficiali e confortanti offerte dalla vulgata.
Pino Corrias – Fermate il capitano Ultimo!