Corriere.it, 22 dicembre 2015
Usa 2016, Obama: «Trump mi attacca perché sono nero»
Il presidente evoca la questione razziale. E rincara: «Sfrutta le paure della classe operaia». Ora si attende la risposta del miliardario newyorkese
Mirino 22 dicembre 2015 | 11:42 commenta:
Non sarebbe la prima volta che Obama sfrutta di “razzismo”. Non è responsabile o degno di un Presidente degli USA, perché così si crea divisioni nelle società che si ha il dovere di rappresentare. In somma è colpevole di ciò che si rivolga a Trump come accusa. Spesso quelli che usano tali parole, o sono proprio razzisti loro, o soffia apposta sul fuoco di razzismo.
Metacommento
Dunque la divisione all’interno della società è creata da chi denuncia il razzismo e non dal razzismo stesso, un po’ come dire che l’astio dei razzisti è colpa dei neri che non riescono a fare a meno di essere così scuri. D’altronde i bianchi sono una razza superiore, infatti si possono abbronzare mentre i neri non si possono sbiancare. Poi si parla di politically correct di quelli che definiscono le cose con il loro nome, tipo le dichiarazioni di Trump come razziste: hanno ragione, non si tratta di politicamente corretto, ma di dire le cose come stanno. Politicamente corretto è non mandarlo direttamente a fanculo.
Meraviglioso il tentativo di ribaltare la situazione con il razzismo al contrario, cioè è razzismo quello dei neri verso i bianchi che sputano sentenze aberranti. Ti svelo una cosa, il razzismo al contrario non esiste, il razzismo è razzismo, in qualsiasi direzione vada, razzismo al contrario è un non senso. Piuttosto che dichiarare il razzismo al contrario perché non ti dichiari contrario al razzismo?