Expo 2015 e i danni collaterali di un’organizzazione all’italiana: i concerti di Danilo Mascetti e del trio Arizza sono stati cancellati. Come sempre nel belpaese i giovani sono i primi a fare le spese dell’incapacità di coloro che dirigono, che sicuramente parleranno di grande successo… per loro sì, verranno messi a capo di qualcos’altro, la loro occasione non è andata in fumo per colpa di persone che non sanno immaginare un progetto al di là del loro naso.
Non è per niente facile impostare un articolo che in qualche modo annulli, anche se solo in parte, quelli precedenti. Nelle recenti interviste da me pubblicate, dove ho dialogato con artisti giovani, ma non per questo meno artisti, si parlava di concerti che si sarebbero tenuti al Padiglione Italiano di Expo 2015 nelle date del 1 e 5 maggio 2015. A dieci giorni dall’esibizione, al pianista Danilo Mascetti (selezionato come solista) e alla violinista Emma Arizza (selezionata come violinista del trio Arizza insieme alle sorelle Beatrice VLC e Carlotta PF), è stato dichiarato l’annullamento del concerto per ritardi nella costruzione del padiglione italiano. Che fossero in ritardo lo si sapeva già da almeno due anni, quello su cui vorrei porre l’attenzione è altro, cioè la musica.
Facciamo un passo indietro. Le selezioni che permettono di suonare all’esposizione mondiale sono avvenute interpellando i nostri Conservatori, i massimi Istituti in grado di valutare la professionalità dei giovani talenti. Chi sono questi giovani talenti? In ambedue i nostri casi si tratta di persone che posseggono un titolo, e lo posseggono in salute, il massimo di quanto un ragazzo possa aspettarsi. Oltre ad essere dei bravissimi musicisti, era stato chiesto loro di inventarsi un tema che avesse a che fare con l’Italia e/o coi temi trattati da Expo 2015, queste ultime cose non immediate da farsi venire in mente. Questo comporta uno sforzo e una programmazione non indifferenti: si tratta di intercettare un tema, scegliere i brani, reperire le partiture (nel caso di autori contemporanei con una certa difficoltà) e studiarle!! Vuol dire, soprattutto, rinunciare ad altri appuntamenti proposti in prossimità di quella data. Sia ben chiaro, i ragazzi non son stati costretti, per carità, ma alle cose allettanti che vengono proposte si risponde con serietà e cura, soprattutto nel caso di ragazzi. In ultima istanza, questi interventi, che sarebbero stati veri e propri concerti, per qualità e mole di lavoro richiesti, sono privi di qualsiasi compenso e quindi di qualsiasi contratto da parte degli organizzatori.
È difficile attribuire delle responsabilità dirette, nel caso dell’Expo 2015 italiano poi, bisognerebbe andare a ritroso di almeno cinque anni e fare un’indagine, come d’altra parte già qualcuno sta facendo. Dico soltanto che per l’evento di esibizione mondiale assegnato al nostro paese, anche la facciata conta. Molti eventi legati ad Expo 2015 non avvengono dentro il perimetro Expo 2015, si son creati delle serate o dei momenti ad hoc per ospitarli fuori. Nel momento in cui ci si rende conto di non farcela, si possono creare degli “Expo satelliti” e dirottare gli eventi da un’altra parte, ovviamente pubblicizzando i concerti e salvando la faccia con turisti e artisti. Non dimentichiamo poi gli appassionati di questi giovani artisti che, potendo scegliere, hanno acquistato il biglietto di ingresso per le date del concerto; avranno molte altre occasioni, ne sono certo, di vedere e sentire meravigliose altre loro performance. Si parla di una proposta, evidentemente non ufficializzata, di spostare questi eventi nel tempo, a data da destinarsi. Non so cosa sperare, questi ragazzi ci rimarrebbero peggio se venissero contattati per un’ulteriore data, lontanissima dall’inaugurazione, o se non venissero contattati affatto. Gli organizzatori farebbero più bella figura a contattarli ancora, rischiando un secondo flop, o a tacere in un pietoso silenzio? Mi pare un dilemma di Ecce-Bombiana memoria:
“Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate “Michele vieni di là con noi, dai” ed io “andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo”
L’unico inconveniente è che mentre noi pensiamo a come risolvere i problemi, o meglio a come mettere le toppe, non abbiamo quasi mai l’attenzione a come evitarli. Ho cercato di mettermi in contatto con gli organizzatori degli eventi di Expo 2015, nessuna risposta, voglio ringraziare invece tantissimo i signori del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), pronti e veloci nel darmi le informazioni in loro possesso. Spero di tutto cuore che Expo 2015 faccia bene all’Italia e che in qualche modo le opportunità che sono nate e che stanno nascendo con esso si possano concretizzare, sarebbe davvero un peccato per tutti il contrario.
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