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Il GP d’Australia, tra canguri, cigni in pista e… (tanta) sfortuna!

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So che il titolo potrebbe non essere dei migliori, ma se mancano cinque gare alla fine della stagione e in due ti stendono, questa come la vuoi chiamare? Sto chiaramente parlando di Bezzecchi, e del titolo in Moto3. Comunque, parliamo ora di tutto il weekend australiano, in quella terra così lontana e così affascinante…

Altro GP a orari inusuali

Subito dopo il mio solito concerto di sveglie (che è andata bene che stavo anche facendo un sogno un po’ inquietante) è iniziata forse la peggior domenica dal punto di vista degli orari. E non solo perché tutto è stato anticipato di un’ora, ma anche perché nella notte tra sabato e domenica del GP d’Australia è ormai tradizione che si debba cambiare l’ora (ovvero mettere l’ora solare) e questa cosa già mi mette ansia. Ormai i cellulari fanno tutto in automatico, ma io non mi fido poi così tanto della tecnologia, quindi oltre all’ansia del “Oddio e se non mi sveglio?” c’è anche quella del tipo “Oddio e se mi sveglio all’ora sbagliata?”

Ansie a parte, il GP d’Australia mi fa sognare ogni volta. È una terra intrigante, dall’altra parte del mondo e gli australiani (lo dico per esperienza) sono strani forti. E così dal sushi sventolato sui social in Giappone, si passa in un attimo alle infinite distese dell’oceano, (e vi ringrazio per farmele vivere un po’ anche a me) a primi piani di koala morbidissimi e a video di canguri a cui tutti danno da mangiare. Questo animale così strano, saltellante, i piloti hanno anche la possibilità di toccarlo in versione cucciolo. Mamma mia, sono dei privilegiati (anche per questo) e non se ne rendono conto. Poi ogni volta che si corre a Phillip Island non manca la fauna in pista: venerdì c’erano sia un canguro sia un cigno nero.
Ma veniamo a noi, e a quello che è stato il Gran Premio australiano, ricco di colpi di scena, belli e brutti.

Moto3 – Probabilmente ha il mirino cucito sulla tuta, Marco Bezzecchi, perché che nelle ultime tre gare ben due volte sia stato centrato da due piloti, la media è un po’ troppo alta. Sto ragazzo sta lottando per il titolo e si trova nel posto giusto al momento sbagliato e dopo la prestazione da leoni tenuta in Giappone arrivando a solo un punto dal leader Martin, si ritrova ora a 12 punti di distacco quando mancano due gare. Ora, inutile nasconderlo, è ancora più difficile, ma noi (o perlomeno io) continuo a crederci più che mai. Forza Bez!! Il diciassettesimo GP è stato vinto da un ottimo Albert Arenas, che ha vinto in volata sul grande “Diggia” (Fabio Di Giannantonio) e sul mitico Celestino Vietti, sostituto di Bulega, debuttante, che ha chiuso terzo a 59 millesimi dal primo. I miei più sinceri complimenti!

Moto2 – Pecco (Francesco Bagnaia) aveva a disposizione il primo match point in Australia, ma qui non è stato il solito protagonista e ha tagliato il traguardo in dodicesima posizione, alle spalle del suo rivale diretto al titolo Miguel Oliveira. Per questo gli è andata bene, così si ritrova con 36 punti di vantaggio e buone possibilità di poter chiudere i giochi in Malesia, nel Gran Premio successivo. Il primo italiano al traguardo è stato Luca Marini, con un buonissimo quinto posto, mentre Balda (Lorenzo Baldassarri) è stato autore di una gran bella prestazione, rovinata poi da una caduta sul finale. Peccato!

MotoGP – Con il titolo ormai già consegnato, oggi la gara della top class è stata più movimentata che mai. Purtroppo il campione del mondo Marquez si è dovuto ritirare nelle prime fasi, a seguito di un incidente pazzesco con Johann Zarco, e fortunatamente entrambi ne sono usciti illesi. La testa della corsa è stata presa da diversi piloti e i sorpassi sono stati all’ordine del giorno fino a quando, con una grande determinazione, Maverick Vinales è riuscito a staccare gli avversari e a fare il vuoto dietro di sé. Devo ammettere una certa emozione nel vederlo vincere (e poi commuoversi) alla guida della Yamaha, finalmente ce l’ha fatta! Bravo, bravi tutti i componenti del team, finalmente la casa di Iwata è tornata… forse. Oggi anche Andrea Iannone si è superato, e speravo onestamente nella sua vittoria, ma il secondo posto è stato comunque un importante risultato, ed è bello vedersi togliere le ultime soddisfazioni con la Suzuki. Ciliegina sulla torta, Dovizioso completa il podio. E se pensiamo che lo scorso anno aveva chiuso tredicesimo… si capisce il (gigantesco) passo in avanti fatto da Ducati. Permettetemi infine un applauso ad Alvaro Bautista, sostituto di Lorenzo, che sulla Ducati ufficiale ha lottato per il podio grazie ad una prestazione splendida. Complimenti Alvaro, oggi si è visto finalmente il tuo vero valore (per chi ancora non lo sapesse) ed è proprio un peccato vederti andare via dalla MotoGP. Ma chi lo sa, magari si tratta solo di un arrivederci!

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