“Chi disse preferisco avere fortuna che talento, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo.
A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro, con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince, oppure no e allora si perde.”
dal film Match Point
Mi scuso in battuta e spero di non fare un out con i miei #direttori parlando di tennis e moda, ma qualcuno deve pur farvi sapere come girano le cose.
Gonnellini inguinali e urletti a parte, infatti, il connubio è una cosa seria.
Il prossimo 19 maggio inizia il Roland Garros e per questa occasione Adidas lancia una nuova collezione che mixa lo stile di Y-3 con la qualità tecnica dei capi, LA ADIDAS ROLAND GARROS COLLECTION BY Y-3. L’alta moda scende in campo e lo fa per lasciare il segno.
La collezione debutterà indossata da due icone della terra rossa, Jo-Wilfried Tsonga e Ana Ivanovic (la meravigliosa, divina, stupenda Ana Ivanovic ndD) ed ovviamente da tutti quei santi dei raccattapalle del torneo.
Il maestro Yohji Yamamoto ha utilizzato l’intramontabile black-and-white abbinandolo a colori elettrici e stampe dal gusto hawaiano, come i fiori che sono sulle sneakers.
Mi sono chiesta se il nero fosse un colore azzeccato con cui giocare “settordici” ore sotto il sole, ma a rispondermi ci ha pensato la scheda tecnica dei capi; sono tutti dotati della tecnologia Coolmax per agevolare la ventilazione e affievolire quella sensazione appiccicaticcia sul corpo, così come gli inserti in mesh a doppio strato che aiutano la traspirazione.
Belli freschi quindi.
Li guarderò con un occhio un po’ più modaiolo di molti miei cari amici, perché dovete sapere che conosco gente che è ancora ferma alla disputa da bar su cosa sia meglio tra l’eleganza di Federer e la potenza di Nadal (non certo i Direttori, che un’idea al riguardo se la sono già fatta, ndD).
Ho visto amicizie scricchiolare perché si parlava durante le battute della Sharapova. E ho detto tutto.
Per quanto mi riguarda, solo un dubbio mi assale: ma Novak Djokovic, guida davvero una Peugeot?
#direttoremiperdoni