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L’ultimo viaggio di Amundsen – Monica Kristensen

L’ultimo viaggio di Amundsen - Monica Kristensen

L’ultimo viaggio di Amundsen di Monica Kristensen è un libro affascinante e ha il sapore delle avventure che si leggevano da ragazzi, dove Sinbad e gli altri avventurieri affrontavano sfide impensabili, solo che qui è tutto vero e le belle foto contenute nel libro lo dimostrano.

L’ultimo viaggio di Amundsen di Monica Kristensen

Siamo nel 1928, un elegante aviatore italiano, il generale Umberto Nobili, sempre accompagnato dalla sua terrier Titina, è pronto a volare tra i ghiacci dell’Antartide con il dirigibile Italia.
Spedizione ambiziosa e spregiudicata, il dirigibile Italia aveva a bordo l’eccellenza italiana in materie quali ingegneria, aviazione, telecomunicazioni e giornalismo. L’Italia è quella fascista, Mussolini é fiero della capacità tecnologica e pionieristica della sua Patria, ma anche lui questa volta è scettico rispetto ai risultati della missione.

Ciò nonostante il 23 maggio 1928 Italia spicca il volo e, parallelamente dal porto di Konggsfjord, prende il largo la nave italiana Città di Milano.

Una grande avventura quasi completamente italiana sta per prendere il largo tra la curiosità dei Norvegesi.

Un inseguimento si spedizioni internazionali

Qui si interseca un’altra storia, ovvero quella  del protagonista occulto di questa affascinate/terrificante storia: Roald Amundsen. Amundsen è l’esempio vivente di come anche le migliori carriere possano essere offuscate o dimenticate a causa di piccolissimi dettagli irrilevanti. Il grande esploratore norvegese infatti era stato il primo uomo ad attraversare il Polo Nord e, con vicende alterne, ad aver guidato spedizioni gloriose e pionieristiche nella terra dei deserti di ghiaccio.

E dove si intersecano queste due storie? In tanti punti sarebbe giusto dire, ma partiamo dall’ultimo. L’Italia, dopo un collasso, è disperso da giorni, nessuna comunicazione radio, nessuna presenza nei sistemi di controllo norvegesi e italiani. Tutti pensano subito al peggio viste le condizioni avverse dei ghiacciai, ma bisogna trovarli, devono pur esserci dei superstiti.

Così il governo norvegese decide di imbastire una squadra di soccorsi italo-norvegese e a guidarla sarà proprio Amundsen, grande nemico di Nobili dopo le disavventure di una precedente spedizione.
Le cose non vanno per il meglio e il governo norvegese opta per il numero due di Amundsen, l’aviatore Riiser-Larsen. Ma non sarà l’unica spedizione a partire, dando vita ad uno spettacolare inseguirsi tra Italia, Francia, Russia, America su chi potrà vantarsi per primo di aver tratto in soccorso i poveri dispersi.

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Tecnologia analogica e spirito di scoperta

Amundsen, in tutto questo carosello, è vecchio, scomodo per varie ragioni politiche e stilistiche ed evidentemente messo da parte, ma qui parte un altro libro.

Parte il racconto di un uomo che al Polo Nord ha dedicato la vita, che sul deserto di ghiaccio ha modellato il proprio carattere, un uomo incapace di non compiere l’eroico e arcaico gesto di salvare il suo antico nemico.

L’ultimo viaggio di Amundsen, della brava Monica Kristensen che in questo romanzo-reportage riversa tutte le proprie conoscenze scientifiche con grande cura ed eleganza, non è solo un libro romantico, una sorta di Il vecchio e il mare, è qualcosa di diverso.

La descrizione di un mondo in cui la tecnologia analogica e lo spirito di scoperta erano ancora fonte di fascino ed emozione. I dati scientifici e le nuovissime (per allora) scoperte scientifiche ci portano in un mondo apparentemente lontanissimo, ma in cui si ritrova lo spirito di un’epoca così importante come quella che ha preceduto la Seconda Guerra Mondiale. Uomini duri e rozzi, ma dal cervello fino, che sfidavano con mezzi appena sufficienti un mondo più grande di loro, più potente. Nazioni che grazie all’idea di scoperta arricchivano la propria immagine di potenza militare o tecnologica. 

E poi ci sono gli uomini dispersi, un piccolo gruppo di italiani su un blocco di ghiaccio che cammina a 30 chilometri all’ora nel Mare Artico, uomini che riuniscono la fame e ancor di più la sete pur essendo circondati dal mare. Nella descrizione di Monica Kristensen, le pagine dedicate ai naufraghi mettono la pelle d’oca, fanno raggelare il sangue, nonostante la calura estiva di Milano. Segno che l’avventura narrata è davvero straordinaria.

L’ultimo viaggio di Amundsen è un libro affascinante e ha il sapore delle avventure che si leggevano da ragazzi, dove Sinbad e gli altri avventurieri affrontavano sfide impensabili, solo che qui è tutto vero e le belle foto contenute nel libro lo dimostrano.

Da leggere in pomeriggio torrido e sognante dove l’unico ghiaccio che vi preoccupi sia quello della vostra bibita. Pusillanimità di noi eroi solo sulla carta.

Monica Kristensen – L’ultimo viaggio di AmundsenIperborea
Traduzione: Sara Culeddu

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