Le bugie che deludono: Menzogna e vita quotidiana di Carlo Scovino è una lettura piacevole che alterna alto e prosaico, come lo svilupparsi degli incontri di una vita. Incontri che ci si augura non siano mediati solo dalla bugia, ma che imprescindibilmente saranno anche mediati da essa.
Le bugie che deludono: Menzogna e vita quotidiana di Carlo Scovino
Carlo Scovino è una personalità atipica all’interno del panorama culturale italiano. Intellettuale per formazione e forma mentis, rifiuta nella pratica un atteggiamento intellettuale, dando così vita ad un piacevole disequilibrio di cui si arricchisce la scrittura e la sua persona.
È in questo scollamento tra l’intellettuale e l’uomo, fra l’uomo di libri e l’uomo di azione che andiamo a rintracciare un tratto piacevolmente spiazzante dell’opera di Carlo Scovino.
L’ultima volta che lo abbiamo incontrato su queste colonne aveva appena pubblicato un libro di ricerca intenso e provocatorio: Quest’odio non ti assomiglia (vai all’intervista). Un sorta di fotografia del mondo omosessuale all’interno dei corpi delle forze dell’ordine. Una ricerca che partiva dal personale, la scelta omosessuale, ma arrivava a discutere di una riequilibrio dei ruoli di gestione dell’ordine pubblico. Un dentro e fuori costante, un rapporto fra individuo e pubblico. In Questo odio non ti assomiglia Scovino arrivava quasi a ricordare “la differenza” di Toni Negri, in cui uno degli assunti fondamentali era appunto che ad una differenza individuale corrisponde sempre una diversa gestione della cosa pubblica.
Anche in Le bugie che deludono il rapporto fra interno ed esterno dell’individuo è la base di partenza per le riflessioni di Carlo Scovino, ma questa volta tra le due parti si inserirà l’altro, dove in questa categoria possiamo generalmente parlare di incontro con qualcun altro, sia una persona o il resto della società in cui siamo inseriti.
La premessa al libro sembra molto semplice: due aneddoti che Scovino raccoglie dal proprio vissuto, uno personalissimo e uno riportatogli, che avrebbero in qualche modo suscitato nello scrittore una riflessione su cosa sia la menzogna.
Qual è l’impatto della bugia sulla realtà quotidiana?
Il libro in realtà si apre con una meditazione su cos’è la verità e se questa sia sempre opportuna in campo sociale, ma poi l’attenzione sarà rivolta quasi esclusivamente alla luna scura.
Appurato che la bugia sia la modificazione volontaria (anche della volontarietà si discuterà nel libro), resta da discutere quale sia la sua importanza nel mondo dei fatti reali, concreti. Qual è l’impatto della bugia sulla realtà quotidiana?
Nel primo capitolo l’analisi è approfondita e ben piantata tra le analisi e le riflessioni di filosofi e psicanalisti. Se da un alto la bugia cambia colui che riceve la menzogna, il primo che ne subisce gli effetti è sempre il mentitore dovendo fare i conti con una realtà disegnata e ormai reale.
In questo rapporto dinamico della bugia si inserisce il rapporto coi nuovi media, in particolare i social media, che hanno, se possibile, rafforzato il confronto con la bugia e la verità alterata. Scovino non ne fa una questione esclusiva di opportunità, ma anche di dialettica interna ai nuovi strumenti che creano contatto fra le persone.
Ma la bugia diventa anche politica e di propaganda, quando la menzogna porta alla strumentalizzazione di una posizione o peggio guida la realtà in una direzione determinata. Molti gli esempi che Scovino raccoglie dall’attualità, anche se lette le notizie degli ultimi giorni viene da pensare che l’archivio documentaristico potrebbe essere arricchito praticamente in diretta.
Neuroscienze
Nella terza parte del libro invece, l’analisi è rivolta alle neuroscienze che offrono un’importante quadro delle modificazioni interne/esterne prodotte dall’uso e la ricezione della menzogna.
Il libro si chiude dopo aver analizzato alcuni casi di menzogna raccolti dallo scrittore stesso, con una considerazione su quanto sia necessaria, se non addirittura salvifica, la menzogna stessa.
Il racconto di sé stessi, dell’altro, non potrà mai prescindere da un noi e, se a mediare queste relazioni sarà la bugia, il cambiamento antropologico sarà davvero sconvolgente.
Le riflessioni di Carlo Scovino accompagnano verso una lettura piacevole che alterna alto e prosaico, come lo svilupparsi degli incontri di una vita. Incontri che ci si augura non siano mediati solo dalla bugia, ma che imprescindibilmente saranno anche mediati da essa.
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