Ecco una bella terna di dischi italiani da ascoltare e riascoltare. Ci sono le piacevoli conferme di Motta, il cambiamento di Maria Antonietta e il ritorno della cantantessa, con un disco che riveste a meraviglia alcuni dei suoi pezzi migliori
Deluderti – Maria Antonietta
Maria Antonietta ci aveva abituato ad un post-rock tendente al lo-fi che aveva grandi suggestioni e idee ritmiche spesso molto sorprendenti, per cui fa un po’ effetto ascoltare questo nuovo disco della cantautrice marchigiana che mischia rock, dance e testi decisamente più sofisticati. Il risultato è un buon disco senza ombra di dubbio, ma qualcosa sembra essersi perso per la strada. Probabilmente l’idea con cui è stato prodotto è un po’ troppo forte rispetto all’anima di Maria Antonietta, anima che in passato è stato una gran bella sorpresa della musica indie italiana. Questa premessa non vi assolve dall’ascoltarlo perché pezzi buoni ce ne sono eccome.
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Vivere e morire – Francesco Motta
Se c’è una cosa che si apprezza moltissimo ascoltando il nuovo disco di Francesco Motta è la sincerità che ha messo in questo album. Non sappiamo se questo disco di Motta rispecchia il Francesco della vita di tutti i giorni (a tal proposito leggetevi questa bella intervista su Rolling Stone Italia), quello che si capisce chiaramente è che il ragazzo non ha cercato compromessi o facile scorciatoie per trovare il singolo giusto o la canzone che facesse da ponte tra il successo del disco precedente e l’odierno. Il disco ha pressoché la stessa struttura del precedente, ci sono le chitarre che avrebbe potuto scrivere Manu Chao, c’è la voce fuori dalle righe, si nota invece una certa produzione più cupa e metropolitana da cui si intuisce il lavoro ottimo di Taketo Gohara. Anche qui i pezzi ci sono eccome: Vivere o Morire è bella come una canzone di Piero Ciampi, La nostra ultima canzone, Per amore e basta, Mi parli di te.
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Eco Di Sirene – Carmen Consoli
La cantantessa, come ama farsi chiamare, ritorna con un album che si intitola Echi di Sirene, un disco su cui c’è poco da dire se non che è splendido. Nasce con le migliori stelle visto che l’album è stato concepito come un’unione fra due grandi passioni della cantantessa: la canzone e l’arrangiamento per orchestra. Registrato su nastri analogici (e si sente!) Carmen Consoli salta tutto: tecnologia, produzione, mastering etc e arriva dritta all’anima della sua poesia su base musicale. Composto da due soli brani inediti Uomini Topo e Tano, Eco di Sirene è la fortunata conseguenza delle passioni della Consoli, grazie a dio mai abbandonate.
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