Teorie evoluzionistiche in antropologia. Modelli e sviluppi di Michele Petullà, Viola Petullà è un libro chiaro e diretto per chiunque voglia scoprire o ricordare le basi della teoria dell’evoluzione, inserendola in un contesto.
Teorie evoluzionistiche in antropologia. Modelli e sviluppi di Michele Petullà, Viola Petullà
La teoria dell’evoluzione è oggi accettata unanimemente di buon grado, per lo meno nel mondo occidentale. Quella che oggi appare un principio insindacabile più che una teoria, il principio per cui gli esseri viventi adattandosi ad ambienti e situazioni danno vita a dinastie diverse e sempre più forti, suona come un principio di buon senso al pari della spiegazione della caduta dei gravi verso il terreno.
Meno semplice di come appaia però è stato il percorso che ha portato Charles Darwin alla formulazione di una delle teorie che ha maggiormente rivoluzionato il mondo. Ricordiamo tuttavia che nelle scuole americane ancora oggi non si insegna la teoria dell’evoluzione, tanto per dare l’importanza deflagrante che ancora hanno le idee del biologo inglese.
Michele Petullà e Viola Petullà hanno lucidamente scelto di raccontare l’impatto sulla società che ha avuto la teoria dell’evoluzione, non soltanto analizzando la figura di Darwin, ma dando voce ai suoi predecessori e ai suoi contemporanei.
Questa scelta narrativa di ricostruire il principio dell’evoluzione a partire dai suoi fondamenti storici ha due enormi vantaggi: il primo è quello di capire come la teoria dell’evoluzione abbia circolato in altre forme già a partire dalla filosofia greca, il secondo quello di renderci chiaro perché le idee di Darwin ebbero così successo in un determinato periodo storico.
Altrettanto significativa è stata la sua influenza in ambito filosofico, sociologico e psicologico, contribuendo al costituirsi della moderna concezione della realtà. Essa, in generale, ha sicuramente provocato un cambiamento di prospettiva epocale del pensiero occidentale. Darwin infatti ha di certo consegnato alla comunità scientifica una teoria in grado di interpretare i fenomeni viventi e i processi ad esso sottostanti senza chiamare in causa cause finali.
Così nelle conclusioni i due autori ribadiscono l’eccezionalità di una teoria che ha saputo sradicare concetti esistenti da duemila anni, assestatisi nel fondo della conoscenza collettiva senza che qualcuno li mettesse in discussione.
Per la verità, nel libro viene spiegato bene, la teoria creazionista si appoggia sul fissismo aristotelico, per cui ad ogni specie può corrispondere solo una medesima nascita e sviluppo, senza salti di qualità. Il fissismo aristotelico sarà assorbito dalla cultura cristiana che, grazie ai principi del filosofo di Stagira, novellò il proprio credo con una spiegazione della nascita del mondo teleologica.
Ma, come viene mostrato bene in questo lavoro, non sono mancati da subito esempi di filosofi e ricercatori favorevoli ad un principio di cambiamento.
Tra gli autori sicuramente da citare c’è il filosofo Anassimandro che, con l’osservazione del mondo dei pesci, immaginò un mondo costantemente in metamorfosi molto vicino alle idee di Darwin di duemila anni dopo.
Nell’analizzare i predecessori di Darwin, i due autori si concentrano anche su concetti vicini a quello di evoluzione come degerazionismo, catastrofismo e uniformismo.
In particolare, il degenerazionismo di Buffon sembra aver aperto più di una porta al lavoro di Darwin, con l’idea principale che la natura, e quindi i cambiamenti, procedono sempre verso il meglio e verso il più forte.
Diverse le teorie collaterali a quella dell’evoluzione, tutte hanno in comune un senso di cambiamento epistemologico che oggi appare scontato, ma che ci ha messo anni per poter essere accettato dalla cultura ufficiale.
Teorie evoluzionistiche in antropologia è un libro chiaro e diretto per chiunque voglia scoprire o ricordare le basi della teoria dell’evoluzione, inserendola in un contesto.
Michele Petullà, Viola Petullà – Teorie evoluzionistiche in antropologia. Modelli e sviluppi – Guido Milano Editore
Curatela: Enzo Concardi