Storia della paternità – Compito dell’antropologia, soprattutto nella sua versione ipermoderna, è quello di smentire o almeno ridiscutere concetti che ci sembrano assodati, “naturali”, istintivi. Ovviamente questo disvelamento è applicato a molti ambiti della nostra cultura, della nostra vita, ma in particolar modo molti degli studi novecenteschi si sono applicati al concetto di famiglia.
Concetto, quello della famiglia, che da solo coinvolge molti argomenti quali la sessualità, l’organizzazione della società, la figura del padre, della madre e l’idea di stabilizzazione, come ha ben descritto nella sua antologia ragionata Francesco Remotti.
È quindi molto apprezzata la scelta della casa editrice Paginauno di pubblicare un saggio decisamente controcorrente è spiazzante come Storia della paternità di Jacques Dupuis, saggio complesso e irriverente che in qualche modo scardina uno dei capisaldi che riteniamo più assodati nella nostra prassi quotidiana: la paternità.
Grande conoscitore e traduttore delle culture asiatiche in Occidente, Dupuis si è occupato durante la sua carriera di confronti e scambi fra le due culture, sistematizzato anche un. Metodo didattico improntato sulla cultura indiana.
Dalla conoscenza del mondo indiano, nella sua storicizzazione, ma anche dall’incontro con il grande indianista Paul Masson-Oursel e con André Varagnac nacque l’idea di questo saggio che rimetteva in discussione il concetto di paternità o almeno ne ritrovava la nascita. Dando quindi alla paternità la struttura di prodotto sociale, culturale, non innato.
La parte più consistente del libro è dedicata proprio alla pars destruens, ovvero un lavoro all’indietro nella storia dell’umanità a ritrovare come vivevano la nascita e la riproduzione le società del paleolitico attorno al mondo, ovvero quei gruppi di umanidi non ancora identificabili esattamente come società istituzionalizzate.
La prima cosa che salta all’occhio è che l’assenza della figura paterna, o del concetto di paternità, non creasse alcuna limitazione alla vita, ovviamente semplice, delle popolazioni antiche. Alla mancanza del padre corrispondeva invece, i casi sono molti all’interno del saggio, una idealizzazione del ruolo materno, più che della madre, visto come un momento di magia cosmica legata appunto alla procreazione.
Interessante notare ancora come l’assenza della figura del padre libera la figura del figlio, considerato un prodotto della natura e quindi per sua essenza libero di muoversi nelle piccole comunità umane senza vincoli di familiarità.
Il concetto di padre appare tardi o almeno con una connotazione molto lieve anche nella cultura greca, indiana e cinese.
Se da un lato tutti i concetti legati alla riproduzione sono legati alla figura femminile, i greci chiamavano fratello e sorella adelphos e adelphé cioè co-uterini, in Indonesia sono fratelli coloro che sono usciti dalla stesso utero. Una dimostrazione abbastanza chiara di come anche la semplice riproduzione sessuale fosse nettamente staccata dalla figura maschile e quindi lontanissima dall’essere associata alla figura paterna.
Curioso notare come in Cina inizi a comparire di fianco agli ideogrammi che significano mamma e concepitrice, dei simboli legati alla figurata maschile solo in prossimità dell’avvento degli animali domestici ed in particolare all’allenamento del maiale.
Questo esempio cinese in realtà a per le porte ad un importante linea interpretativa, che ci conduce direttamente ad una riorganizzazione dei rapporti familiari, guidati dal cambiamento da una società prevalentemente nomade ad una società stanziale che inizia ad allevare gli animali, quindi a stabilizzarsi.
Tra le pagine del libro troviamo ancora spunti interessanti soprattutto per l’abuso che in alcune società, quasi tutte a dire il vero, ha portato il concetto di paternità. Primo fra tutti il ridimensionamento della figura femminile, che in alcuni casi oltre alla sottomissione arriva addirittura alla deturpazione della possibilità di avere piacere dal sesso. Forma di privazione femminile che però ricade anche nel piacere maschile, facendo nascere per esempio la necessità di prostitute a cui venga delegata la possibilità di godere del sesso.
Saggio interessante e controcorrente, Storia della paternità, allarga la visuale dalla figura del padre e della madre per poter cogliere ancora una volta come concetti che a noi sembrano imprescindibili, siano in realtà relativi e quindi passibili di cambiamento e miglioramento.
Autore: Jacques Dupuis
Curatore: Giò Sandri
Editore: PaginaUno
Collana: Saggistica
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 3 marzo 2022
Pagine: 270 p., Brossura
EAN: 9788899699611