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L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane di Lucia Tozzi

Lucia Tozzi racconta la città di Milano, il suo cambiamento soprattutto dall’EXPO in poi, restituendocene un’immagine diversa, più ragionata

“Milano non è la verità” cantava Manuel Agnelli nel 1999 nel disco che segnerà il passaggio dall’underground al grande pubblico per gli Afterhours. Manuel Agnelli ritraeva una città in mano alla sperimentazione destrorsa, che dopo anni di socialismo e underground si trasformava nella città dell’happy hour. Milano oggi è diventata una città sconosciuta a chi l’ha vissuta negli anni novanta, gli anni zero è il successivo decennio l’hanno trasformata in un’incognita che nessuno poteva prevedere. Difficile criticare Milano per i milanesi, ma è anche difficile essere d’accordo coi suoi spostamenti. Una città aliena di cui ci si chiede ogni giorno fin dove possa ancora spingersi.  Lucia Tozzi, napoletana d’origine e milanese d’azione, ricostruisce invece da dove Milano è partita per arrivare ad essere quella che (non) conosciamo oggi. L’invenzione di Milano, questo il titolo del pamphlet della studiosa di politiche urbane, è uno scritto duro da digerire per chi è immerso nella retorica del place to be, motto entusiastico esposto sui cartelli di viale Forlanini, l’arteria che porta all’aeroporto di Linate. Ma proprio come tutte le cose scomode, il libro di Lucia Tozzi ha la forza di aprire un dibattito (iniziato prima della pubblicazione) su temi centrali dello sviluppo della città come quelli dell’uguaglianza sociale, della sostenibilità e della consistenza di questa immagine di città-stato.

La storia di una città esplosa dopo il 2015

Lucia Tozzi ricostruisce brevemente la storia della città non dimenticando gli anni bui del primo sindaco leghista (Formentini) e quelli del tandem Albertini-Moratti, ma concentrandosi soprattutto nello scandagliare il periodo Expo e la grande esplosione successiva di Milano. 

La rinascita di Milano viene accostata a quello che accadde a Torino con le Olimpiadi invernali, un evento che ha trasformato la città. Un’esplosione di idee a seguito del risentimento verso gli anni bui.  In questo caso però Lucia Tozzi non individua né risentimenti né rivendicazione: quello che ha travolto Milano è un progetto ben dettagliato. L’accostamento politico tra sinistra e rinascita della città non sarebbe da ricercarsi in un cambio ideologico o progettuale, bensì nella scelta di aver cambiato interlocutori, preferendo ad un’immagine di austerità e conservatorismo, una faccia seducente di polo internazionale aperto a tutti, sentinelle LGBTQ+ in prima istanza. 

Dov’è finita la concretezza di Milano?

Milano sarebbe diventata la città della seduzione, che continua nella sua retorica dell’attrazione dimenticando di vestirsi di concretezza. A serpeggiare nella città ci sarebbe un incredibile ottimismo, un’ideologia della vittoria e della produzione schiacciata sul liberismo di ultima generazione. Un’ideologia di cui i milanesi sentono il peso della recita collettiva, non potendo mostrarsi al di sotto delle aspettative, né fuori né dentro le mura.  Un aspetto interessante quello del consenso che interviene anche nel bloccare ogni fantasia di dissenso, ben focalizzato dalla documentazione della Tozzi. In una logica di sostenibilità, rispetto dei diritti civili e delle scelte sessuali, chi si ferma a porre un dubbio viene etichettato come oppositore del bene comune e quindi marginalizzato, accerchiato. Appare evidente in questo contesto il tentativo, più o meno forzato, di ridurre il dissenso a puro sottofondo.. 

Ovviamente in L’invenzione di Milano hanno buono spazio gli speculatori edilizi e i grandi proprietari di terreni in città, ovvero i soggetti che maggiormente si sono arricchiti con l’immagine di una città nuova e sensuale, fomentandola e foraggiandola.  Lucia Tozzi ha il grande pregio di fare nomi, individuare luoghi e periodi molto precisi (le ricostruzioni sono incredibilmente dettagliate), tanto da rendere stringenti tutte le argomentazioni portate avanti. L’invenzione di Milano è un libro che va letto per “litigarci” se si ama incondizionatamente la città, oppure potrà essere un ottimo interlocutore se si desidera scavare nella nuova faccia di una Milano aliena. 

Autore:Lucia Tozzi
Editore:Cronopio
Collana:Rasoi
Anno edizione:2023
In commercio dal:3 marzo 2023
Pagine:208 p., Brossura
EAN:9788898367689

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