L’arte di essere Tom Waits di Tiberio Snaidero è un’opera fondamentale per gli amanti dell’artista californiano e un ottimo porto da cui partire per approfondire il suo mondo fantastico, riesce infatti ad essere contemporaneamente un percorso ragionato attraverso l’arte di Tom Waits e una mappatura di tutte le fasi dell’artista americano.
L’arte di essere Tom Waits di Tiberio Snaidero
“Il suono che preferisco è quello della pancetta che frigge”, solo questa frase detta da uno degli artisti meno catalogabili degli ultimi, Tom Waits, basterebbe a giustificare l’acquisto del volume dedicato a lui da Tiberio Snaidero. L’arte di essere Tom Waits riesce infatti ad essere contemporaneamente un percorso ragionato attraverso l’arte di Tom Waits e una mappatura di tutte le fasi dell’artista americano.
Praticità del libro è quella di poter essere letto in diverse maniere, attraverso più modalità. Chi parte dall’inizio e lo leggerà fino alla fine potrà apprezzare la completezza dell’opera. Chi deciderà di usarlo per consultare dubbi sulla cronologia o sulla produzione di un disco la troverà una pratica guida alle informazioni. Chi ancora cercherà di raccapezzarsi attraverso gli altri “mondi” di Waits si ritroverà per le mani una fonte interessante di suggestioni ulteriori, visto che tra le pagine troveremo sia gli impegni cinematografici che teatrali, oltre che ovviamente tutti i tipi di performance a cui si è avvicinato negli anni di lunga carriera.
L’arte di essere Tom Waits è suddiviso in parti a sé stanti che raccontano singoli aspetti della carriera dell’artista, partendo da un punto di vista ogni volta diverso.
Nel primo capitolo, intitolato Paesaggi, troviamo i luoghi dove Waits ha vissuto e dove ovviamente ha raccolto molte delle suggestioni che poi diventeranno parte della sua opera. In questa parte, ovviamente ampiamente biografica, troviamo soprattutto due luoghi su tutti: la California e New York. Apparentemente lontano dall’immagine cool californiana, in realtà Waits diventerà un suo tipico abitante con la capacità di costruire relazioni e di riempiere ambienti, dando allo Stato americano una connotazione viva anche se alternativa. Come lui, si apprezza nel libro questa considerazione, alcuni artisti con altre modalità racconteranno un’America diversa, lontana dal concetto di vittoria, o almeno lontana spazialmente. Lontana perché perdente.
È molto interessante scoprire cosa si nasconde dietro l’arte di Waits perché è oggettivamente difficile catalogare un artista complesso come lui. Per questo sono utili le riflessioni e le congetture che compie Snaidero in questa parte del libro.
Per esempio l’influenza dei primi anni di vita a Los Angeles è molto interessante per poter cogliere alcune sfumature “etniche” del mondo di Waits. La musica irlandese, quella classica da chiesa che respira nella casa materna, ma anche quella soul che gli si appiccica addosso grazie alla frequentazione di una scuola a maggioranza nera, stimoli reinterpretati negli anni in forma eccentrica ed originale. Come importante sarà l’incontro con Kathleen Patricia Brennan, prima collaboratrice e poi compagna di vita di Waits, che permetterà all’artista di lanciarsi ancora con maggiore forza nella sperimentazione e nella contaminazione fra generi.
Nella parte Luci di troviamo invece una lunga e dettagliata scansione della sua carriera live, divisa in on stage, on video e on set.
Anche questa parte, oltre a fornire chicche e a scovare camei dell’artista californiano, ci permettere di cogliere in un solo colpo d’occhio la sua presenza egemonica nel campo dell’arte a trecentosessanta gradi. Non è infatti, quello di Waits, un solo prestito al mondo del cinema, come potrebbe apparire a prima vista la sua presenza in alcuni film di grande successo, ma bensì la consacrazione della complessità di un’artista che nel teatro ha radici profonde e nel clubbing ha fondato la sua eccezionalità.
Chilometri consumati, palchi più o meno importanti affrontati da sconosciuto hanno permesso a Waits di avere quella caratteristica fondamentale di attore della sua musica, interprete su tutti i fronti. Non a caso Snaidero accosta Waits soltanto a David Bowie, uno dei pochi artisti capaci di immergersi in diverse forme d’arte uscendone sempre vincente.
L’arte di essere Tom Waits è un’opera fondamentale per gli amanti dell’artista californiano e un ottimo porto da cui partire per approfondire il suo mondo fantastico.
Tiberio Snaidero – L’arte di essere Tom Waits – VoloLibero Edizioni