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Jimmy Priscot – Giovanni Savelli

Jimmy Priscot di Giovanni Savelli è un libro davvero piacevole e divertente, che fa sognare come fanno i grandi autori che hanno dedicato le proprie pagine al mare e all’avventura. Non c’è vergogna nel proporre un libro che sa di antico, di vecchi porti, di vecchie botti: perché c’è la passione e la voglia di far cadere il lettore in un mondo di sogno.

Jimmy Priscot di Giovanni Savelli

Ci sono libri che hanno la smania di stupire, incantare, sconvolgere il lettore. Sono scritti da autori, magari onesti, ma che non credono fino in fondo nella letteratura. Autori che immaginano di dover scoppiare cinquanta fuochi d’artificio per potersi portare a casa lo stupore dei lettori. Non è peccato, per carità, ma il risultato ahimè è spesso stucchevole.

Per fortuna non è il caso di Giovanni Savelli, classe 1979, senese, che, dopo l’università, inizia la propria parabola lavorativa in veste di receptionist, copywriter, montatore d’infissi, becchino, cameriere, animatore, giardiniere e ormeggiatore. “Tra un lavoro e l’altro frequenta la Scuola Holden” recita la sua bio, da cui scopriamo inoltre che Savelli è anche  web editor e profondo conoscitore del sud-est Asiatico.

Insomma un curriculum che denota curiosità, ambizione e pragmatismo, ironia e voglia  di godere di quello che si fa. Infatti il suo primo libro, edito da Nutrimenti, è proprio una bella sorpresa, di quelle che mettendo di buon umore. Sin dalle prime pagine si scopre il personaggio di Jimmy Priscot, un apprendista reporter che smania una promozione nel giornale locale.

Dedicato alla letteratura, l’aspirante reporter infarcisce i suoi articoli di cronaca locale di coloriti voli pindarici, in cui si parte dal racconto di una regata per arrivare alla esecuzione di un mostro marino: uno dei tanti capolavori inediti dalla gazzetta locale perché troppo fantasioso per i lettori interessati a conoscere (ovviamente) il risultato della regata.

jimmy priscot

È per questa voglia di superare i confini tra scrittura e avventura, tra fantasia e quotidianità che Jimmy Priscot decide di raccontare la storia del capitano Rogers, figura leggendaria di New Port, membro della più importante famiglia della cittadina. Si dice che Rogers sia morto eroicamente in mare, ma Jimmy viene invece a sapere da un vecchio ubriacone che il capitano ha fatto naufragio mentre cercava un tesoro. E lui, il vecchio ubriacone, possiede addirittura la bussola che condurrebbe a quel tesoro. Un fiore. Dopo un’improbabile intervista al vecchio marinaio, alcuni spunti fantasiosi raccolti nei bar, Jimmy Priscot decide di partire: di lanciare lo sguardo sull’altrove.

Ad accompagnarlo una ciurma niente male: il nonno, i mastodontici gemelli Roberstone e il cartografo bambino Magellano Weaver. Il viaggio li conduce ad Agata, la bambina che non può crescere. O meglio, Agata può crescere solamente se torna là dov’è nata, l’isola magica che è anche terra natia del fiore-bussola.

Purtroppo, chiunque metta piede sull’isola è destinato a dimenticarla non appena se ne allontana. Ecco perché oggi, a ricordarlo, il viaggio di Jimmy appare come un sogno. Ma suo nonno non smetteva di ripeterlo: la cosa più importante nella vita sono i sogni. E allora questo viaggio, forse, è la vita stessa.

Jimmy Priscot è un libro davvero piacevole e divertente, che fa sognare come fanno i grandi autori che hanno dedicato le proprie pagine al mare e all’avventura. Sono forti gli echi di Melville, Poe, Verne, ma sono talmente assorbiti da Savelli che risultano freschi, rinnovati, amalgamati alla fantasia di un’altra mente. E qui che si sente l’amore per la letteratura dello scrittore senese, non c’è vergogna nel proporre un libro che sa di antico, di vecchi porti, di vecchie botti: perché c’è la passione e la voglia di far cadere il lettore in un mondo di sogno.

A tutto questo va aggiunto, sarebbe imprescindibile del resto, una scrittura sicura e capace, figlia di una grande ironia e di una raffinatezza stilistica che stupiscono in uno scrittore alla prima opera.

Auguriamo a Giovanni Savelli il più grande successo e la voglia di scrivere altri romanzi, ringraziandolo per averci ricordato che la letteratura è soprattutto e prima di tutto passione personale, amore carnale.

Giovanni Savelli – Jimmy PriscotNutrimenti

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