A Dro, in provincia di Trento, un alpinista è precipitato ed è deceduto dopo aver sbattuto contro la parete. Aveva attaccato la Via Rita assieme al figli odi venti anni. Aveva sessant’anni.
Un volo di diversi metri, alla cui origine potrebbe esservi un malore improvviso, è costato la vita ad un rocciatore sessantenne, italiano, questa mattina impegnato a scalare le Placche della Parete Zebrata al Gaggiolo di Dro assieme al figlio ventenne.
I due avevano attaccato la Via Rita ed erano al secondo tiro di corda.
Il padre procedeva da capocordata quando all’improvviso, sembra appunto per un malore, ha perso l’appiglio ed è volato schiantandosi contro la roccia. Letali, purtroppo, le fratture subite nell’impatto con la parete.
Il figlio ha chiamato il 118 che ha inviato sul posto una squadra del Soccorso alpino di Riva, con tre uomini, e l’elisoccorso dei vigili del fuoco con l’equipe medica a bordo. Inutile ogni tentativo di rianimare l’uomo, il cui decesso è stato constatato in parete.