Agnieszka Radwanska vs Timea Bacsinszky 3-6 / 6-4 / 6-1
Ancora la polacca? Cosa volete che vi dica, gli pseudonimi non si scelgono proprio a minchia. Match che prometteva spunti di interesse e invece, dopo un inizio buono, si è rivelato bruttino. Una prima parte dominata dalla svizzera, poi Aga ha preso inopinatamente il sopravvento.
Agnieszka Radwanska 5,5
E così, cara Aga, senza un vero perché hai raggiunto la seconda settimana. La partita di oggi la vede dominata dall’avversaria nel primo set, più di quanto dica il punteggio. La proverbiale sagacia tattica spelacchiata quanto l’erba (incredibile come non vada sul dritto dell’avversaria in alcune circostanze comode e banali), corre come una disperata per riuscire a strappare qualche punto, attendismo snervante nonostante non ne venga a capo ed errori insensati. Il secondo parziale la vede ancora in grossa difficoltà, poi all’improvviso si inceppa l’avversaria, Agnese prova qualche attacco in più e mette in mostra qualche variazione e tanto basta per portarlo a casa. Poi nel terzo si scioglie la svizzera.
Il suo merito è di non mollare, soprattutto quando nel secondo rimane in piedi pur barcollando come dopo la decima birra. È il terzo match che dico che così non va da nessuna parte, eppure per ora è sopravvissuta, già troppa grazia. Rimane che alcuni colpi davvero solo lei nel circuito.
Timea Bacsinszky 4,5
Vince il primo senza troppi patemi e si avventa sul secondo con lo stesso piglio. All’improvviso un blackout le toglie il servizio e non riesce più a recuperarlo, nonostante i propri turni di servizio siano comodi e quelli dell’avversaria sempre in bilico. Non si capisce bene cosa succede, perché la polacca abbozza una timida reazione ma non sufficiente a spiegare quanto accade, è Timea a non avere più la stessa incisività e a sbagliare troppo. A fine secondo le fasciano la gamba, ma temo che avrebbe preferito una fasciatura alla capoccia, perché non credo che il terzo le sfili davanti con quella facilità per motivi fisici.
Il voto basso non è tanto per il terzo, demoralizzarsi a quel punto ci può pure stare, ma il secondo se lo fa sfuggire senza un vero motivo: c’è un amico che chiamiamo mani di merda perché gli cadono sempre le cose di mano, ecco oggi associo Timea a quel soggetto poco raccomandabile.