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Solid Light Works – Luce da vivere

Settimana scorsa sono stata al LAC (Lugano Arte Cultura), centro culturale, spazio espositivo, e teatro inaugurato un mesetto fa in quel di Lugano. In programma “Solid Light Works” – Luce da vivere. Ecco perché è da non perdere

La struttura del LAC colpisce al primo sguardo: uno spazio proteso verso il lago con un paio di finestroni che dall’esposizione si allungano letteralmente verso lo specchio d’acqua continuando la mostra verso uno spettacolo che solo la natura può offrire. Una nuova piazza che si offre a Lugano, con un caffè all’aperto dove ho sbirciato pure un ottimo aperitivo (anche dopo le 19! E sì che a Lugano in genere dopo le 17 non c’è più vita…). Insomma in definitiva un posto dove andare. Ma io ve lo consiglio principalmente per l’esposizione in scena al piano -2, ovvero Anthony McCall con le sue Solid Light Works.

McCall è un artista di natali inglesi ma che vive a New York dal 1973 e che dagli anni 70 si è dedicato alla realizzazione di queste Solid Light Sculptures. Trattasi di sculture di luce: fasci luminosi, piani, curvi o conici che delineano nuovi volumi attraversando lo spazio espositivo completamente oscurato. In questo caso quattro sculture di luce realizzate dal 2003 al 2013 e ora insieme in una mostra concepita dall’artista britannico appositamente per gli spazi museali.

Ma io vi voglio parlare non tanto dell’interpretazione da critica d’arte quale non sono, ma dell’emozione fortissima che mi hanno provocato. Premesso che forse (forse?!?!? 😀 ndD) ho un rapporto diciamo particolare con la luce e quindi mi sa che sono di parte, ma patiti dell’illuminazione o meno, credo che queste sculture luminose non possano non piacere… La luce che per natura è immateriale, si vede, ma non si sente, qui si tocca, con mano. La luce diventa un elemento solido, uno spazio da attraversare, con cui giocare. Da modificare, spostare, da respirare, insomma da vivere. Una magia vera e propria che fa diventare la luce un’esperienza sensoriale, che a me ha emozionato, divertito, persino commosso. Ma forse l’altra premessa che non ho fatto è che sono in un periodo particolare della mia vita in cui sono iper sensibile alle emozioni (non sono incinta, solo emotivamente instabile diciamo). Vi sfido, cuori deboli o più duri: andate a Lugano (avete tempo fino al 30 gennaio 2016) e poi ditemi se non vi siete emozionati anche voi!

Clicca qui per accedere al sito ufficiale del Lac: www.luganolac.ch. Qui, invece, se vi va di scoprire la luce in maniera diversa: www.rossinillumina.it.

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