Site icon EsteticaMente

Non fingiamo che esistano libri da leggere sotto l’ombrellone, ammettiamo di essere tipi da spiaggia tutto l’anno

Libri sotto l’ombrellone. Le vacanze hanno le proprie regole, alcune generali, imposte non si sa bene da chi, ed altre personali. Tra quelle generali possiamo far rientrare a pieno titolo la scelta di un libro leggero da portarsi sotto l’ombrellone.

Non abbiamo mai capito bene se la regola vale anche in montagna, al lago e in città o se sia solo per chi frequenta spiagge. Forse è il caldo a spingere verso letture di passaggio, che non appesantiscano, ma come la mettiamo con il cibo di montagna? Tutto sommato al mare si mangia leggero, mentre in montagna ci si va giù più duro, quindi il libro leggero dovrebbe essere d’obbligo pure lì. Non sappiamo, non conosciamo la risposta e crediamo di non volerla conoscere.

Ma restiamo sul pezzo e concentriamoci sui libri da leggere sotto l’ombrellone. Non ci metteremo a puntualizzare sul fatto che non si capisce bene perché in spiaggia non si possa continuare il percorso di lettura intrapreso durante l’anno, come se leggere libri impegnativi fosse un peso di cui liberarsi. Vorremo piuttosto chiedere questo: ma che davvero durante l’anno ci lanciamo in letture così impegnative da cui sentiamo l’esigenza di distaccarci per quindici giorni? Cioè tutto l’anno siamo lì a riflettere come dei matti su parole importanti e, per la salute delle nostre menti, dobbiamo respirare un po’? La nostra anima è così presa da questioni metafisiche nel quotidiano che rischia di scoppiare senza una pausa? Ce le immaginiamo tutte queste persone che durante l’anno tornano a casa, si siedono e iniziano a spremersi le meningi fino al punto limite dell’implosione, notti insonni nella rincorsa di un concetto sfuggente, sfinite dalla rincorsa ad una verità inafferrabile.
A noi pare piuttosto che durante l’anno la scusa per non leggere libri pesanti sia il lavoro di tutti i giorni. Come se facessimo tutti lavori così usuranti fisicamente e mentalmente da agognare Moccia. I lavori usuranti esistono e per quelle persone che li effettuano abbiamo la piena comprensione, per esempio tornare a casa dopo aver sfacchinato fisicamente come un mulo e mettersi a leggere qualcosa che richieda concentrazione non è affatto facile. Per tutti gli altri ci pare una scusa, che trova incredibilmente una prosecuzione nel periodo estivo. Lo schema autocontradditorio è così proposto: durante l’anno lavoro e pensieri non mi permettono di avere testa per leggere libri impegnativi > in estate ho bisogno di rilassarmi e quindi non ho voglia di leggere libri impegnativi.
Facciamo così, ammettiamo di non volerli leggere sti libri impegnativi e facciamola finita, così le proposte di lettura estive non dovranno essere ammantate di una leggerezza che accompagna già le letture quotidiane, come se fossero liberatorie, da cosa? Da noi stessi che alla fine ci proponiamo nella stessa maniera sia sul divano di casa che sulla sdraio in spiaggia.

Le statistiche parlano chiaro, sei italiani su dieci nell’ultimo anno non ha letto nemmeno un libro. Siamo davvero così bisognosi di libri defatiganti? Insomma, non facciamo finta che esistano libri da spiaggia, perché siamo noi ad essere tipi da spiaggia tutto l’anno.

Ricordatevi però di stare comodi con le Sdraio da spiaggia

Exit mobile version